Italo Talia voli perplessità suscitano le previsioni formulate dalla Confindustria: secondo le quali, solo il 39 per cento degli investimenti previsti nel settore chimico, a scala nazionale, nel quadriennio 1968-71, sarà diretto verso le regioni meridionali, « laddove - sempre secon,do le stime d~lla Confindustria - i consuntivi relativi al periodo 1964-67 attribuivano al Mezzogio·mo una quota del 48 per cento degli investimenti nazio,nali ed i consuntivi per il quadriennio 1960-63' valutavano gli investimenti chimici effettuati nel Sud pari a quasi il 50 per cento degli investimenti nazionali». C'è a quanto sembra, un relativo disim.pegno della Montedison; e, quel che è più grave, anche l'industria pubblica prevede un rallentamento degli investimenti nel Mezzogiorno. L'ENI ritiene, infatti, tra il '68 ed il '72, di dover localizzare nelle regio,ni meridionali non più del 35 per cento dei ·suoi complessivi investimenti petrolchimici, « laddove nell'intero periodo 1960-67 la quota destinata al Mezzogiorno è stata pari al 69 per cento». Inoltre, ha concluso Novacco, non mancano episodi che posso,no precludere ulteriori sviluppi delle produziojni chimiche del Mezzogiorno e che comunque si presentano come contraddittori rispetto ad esigenze validamente riconoscit1te od a obiettivi validamente fondati: « un primo caso è costituito da un pro1 getto di impianto che, pur imperniato su un ciclo produttivo da alimentarsi mediante produzioni di base in corso, o di cui è prevista la realizzazio,ne nell'ambito dei complessi -petrolchi,mici meridionali - e, per di più, destinato in parte ad alimentare ulteriormente altri cicli chimici in atto in questi complessi - verreb·be localizzato al Nord; altro caso è costituito dall'intervento diretto di un gruppo ·petro1 lchimico in un'attività di trasformazio,ne di prodotti chimici, che avrebbe potuto certamente localizzarsi nel Sud -- anche per la presenza delle pro,duzioni di base qui disponibili - e nella quale si erano già concretamente im,pegnati operatori indi-pendenti, che, viceversa, verrà realizzata al Nord per esil.genze assolutamente estranee all'economia e alla razio•nalizzazione delle localizzazio,ni e dei cicli produttivi interessati ». Di fronte a simili cifre e a tali episodi, riteniamo che la « contrattazione programmata» ·debba essere chiamata ad agire co·n maggiore tempestività ed incisività se si vogliono, come si dichiara, effettivamente indirizzare gli investin1enti al fine di raggiungere gli ob1 iettivi meridionalistici che so,no fissati dal programma economico nazionale. La « contrattazio·ne », per essere valida, deve tradursi in precisi piani di sviluppo di nuove produzioni manifatturiere, piani articolati per settori e per territorio, riservando alle •partecipa- ~ioni statali t1na funzio,ne di indirizzo e all'intervento pubb 1 lico strumenti di controllo. Queste appaiono nell'attuale momento politico e nell'attuale momento economico le direttrici di una industrializzazione che tiri fuo,ri il Mezzogiorno della sua attuale fase, un Mezzogiorno no•n più m-inorenne, ma non ancora maggiorenne: la parte che la Fiera del Levante ha avuto in questo· camn1ino è stata notevole: richiamare verso il Mezzogiorno l'attenzione degli im.pren ... ditori, offrire indicazioni sulle concrete prospettive di sviluppo, chiamare i responsabili -della politica governativa a confermare l'impegno meridionali54 Bibiiotecaginobianco
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