Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

GIORNALE A PIU' VOCI A Bari il Mezzogiorno È ogni anno a Bari, alla Fiera del Levante, che si tenta il bilancio della politica meridionalistica. Perché proprio a Bari, è facile a dirsi. Perché è qui, da quasi venti anni, che ven·gono dibattuti i principali problemi del Ivlezzogiorno: dall'integrazione economica delle regioni meridionali nell'econon1ia europea alla politica di in,dustrializzazione, da una diversa e nuova politica per l'agricoltura meridionale alla necessità d·elle grandi infrastruttt1re. È a Bari, in altre parole, p-ur tra non pochi errori e qualche illusione, che si è scommesso sul futuro ,del Mezzogio·rno, ritenendo· che la soluzione del problema meridionale fo-sse, ieri come oggi, il problema storico dell'economia e della società italiana, e che, nel contem·po, fosse qui nel Mezzogiorno che si giocava la carta più importante della democrazia italiana. Bi.lancio, dunque, largamente in attivo, stando al discorso inaugurale dell'on. Leone: il reddito nel l\1ezzo,giorno è cresciuto, nel 1967, del 7,5 per cento, mentre nelle regioni del Centro-Nord è cresciuto del 5,4. Questi dati, ha detto_ inoltre il presidente del Consiglio, unitamente a quello relativo al sensibile tasso di aumento degli investimenti (tasso più elevato nel Mezzogiorno che nel resto del paese), confermano che il progresso delle regioni meridionali é una realtà. Ma il presidente del Consiglio non ha citato altri dati, altre cifre che non si po1sso·no ignorare, se si vt101e dare un quadro comp.Jeto dell'attuale situazione nel.le regioni meridionali. Nel 1967 i movimenti migratori hanno subìto una sensibile accelerazione: ben 118 mila persone si sono trasferite dal Mezzo,giorno nelle zone del Centro-Nord; ed anche verso l'esterno il movimento ha ri,preso consistenza. Ed ha ripreso consjstenza proprio da quelle regio-ni dove pii.1 lento o del tutto assente è stato il processo ·di industrializzazione. In un so1o· anno, il Molise ha perso addirittura oltre il 3 per cento della propria popolazione; la Basilicata e la Calabria quasi il 2 per cento. E si badi che sono queste stesse regioni, ed in particolare la Calabria ed il Molise, che alimentano nuove correnti di emigra2:ione verso i paesi extraeuropei, emigrazione particolarmente dolorosa e spesso senza ritorno. Non può sorprendere d'altra parte il fatto che l'emigrazione dal Mezzogiorno aumenta, se si •pensa che negli ultimi sette anni_ l'occupazio,ne complessiva è calata di oltre 400 mila unità: di fronte ad un eso,do agricolo molto intenso non si è verificata un'adeguata espansione dell'occupazione negli altri settori produttivi: in Abruzzo e Molise appe11a 6 mila nuovi posti di lavoro in più, nei setto,ri extra-agricoli, dal 1960 ad oggi; 52 Bibiiotecaginobianco

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