Antonio Ghirelli La stessa battaglia per il ritiro unilaterale dell'Italia dal Patto Atlantico e dalla NATO, nel momento in cui la « Pravda » teorizza spudoratamente il potenzia1nento del Patto dj Varsavia, sarebbe un'operazione inse11sata e contraddjttoria, se non mascherasse in realtà un provocatorio diversivo polemico. Si usa un linguaggio da crociata, si lotta obiettivamente contro la distensione e la coesistenza pacifica, quando si sostiene con l'on. Longo che « non v'è contraddizione del campo socialista, non ,,'e errore anche grave, che possa coprire o servire da alibi ai crimini reali e ripetuti dell'imperialismo, alla catena di tradimenti, di sopraffazioni, di soffocamenti della libertà, della democrazia, del progresso di cui esso si è macchiato, che possa concedere tregua o respiro in Italia ad t1na linea di politica estera che all'i1nperialismo e alla sua strategia continua a subordir1are gli interessi e l'indipendenza del n.ostro paese »: un paese, detto di passata, che l1a mandato all'ONU, qt1ale presidente di assemblea e 1ninistro degli Affari Esteri, l'on. Amintore Fanfani, cioè il più tiepido sostenitore dell'« imperialismo americano » che si possa trovare nei ci11que continenti, l'amico di La Pira. 111q_uale direzione si orienti la scelta del P.C.I., il suo segretario generale lo precisa ancora 1neglio, nel corso del suo rapporto-fiume, quando identifica il problema piì1 impegnativo del Partito nel determinare il modo e il senso della stia « prese11za » e della sua « azione » in uno scl1iera1nento « che non si limita certo nei confini del sistema degli Stati socialisti e dei paesi del Patto di Varsavia, ma che abbraccia, pt1r nelle sue differenziazioni, nei suoi contrasti, un complesso poderoso, di forze anti-imperialiste, rivoluzionarie, comuniste e socialiste ». Alla luce di queste prospettive, l'on. Longo inviterà piì1 avanti il Partito « a rafforzare il suo spirito e la sua battaglia internazionalista», con la consapevolezza che il movimento operaio non coincide solo con il vecchio ceppo dei partiti comunisti, ma si allarga a tutto il 1novimento rivoluzionario nel suo complesso »; nonché ad approfondire « una concezione dell'internazionalismo fondata sulla solidarietà con tutti i popoli che lottano contro l'imperialis1no, contro il colonialismo, senz-a che ciò comporti la subordinazione a nessun blocco militare, a nesst1n partito e a nessuno Stato-guida ». Questo è il ]i11guaggio di Tira11a, di Pekino, di Cuba, 110n è certo il lipguaggio di Praga e di Belgrado. Per un verso, dunque, il segretario generale del P.C.I. accetta l'interpretazione revisionista del Ventesimo Congresso e la linea di coesistenza pacifì~a che ne rappresenta la premessa inderogabile; per l'altro verso, si attesta, al38 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==