Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

Il n1ondo sovietico dopo cinquant'anni tetevi i11fila, si sta combattendo per il futuro della razza umana! »: così ,disse Radek nel '34, e il terrore ebb.e i11izio dal 1934. I Russi non riconosco·no alcun fascino all'estremismo contempora11eo: essi vissero già esperienze simili alle tensioni d•el n1aoismo, anche se non uguali. Per qualche tem,po ebbero anch'essi le « Comuni », l'esaltazione della pov·ertà come sup,erioTità morale; essi prima dei maoisti immaginarono di ricostruire l'indole umana. La grande amarezza dei russi è constatare che l'esperienza d'un popolo non serve a un altro po·polo. Ma la causa più drammatica del revisionismo sovietico deriva dalla strategia missilistico-nucleare. Le due super-potenze, secondo l'immagine d,ell'ambasciatore americano Kennan, sono come « ,dt1e scorpioni nella bottiglia >>: quale dei due colpisca per primo l'altro, è la morte di entrambi. Tale circostanza impone la coesistenza, ancorché « competitiva »: e impone fra l'altro all'URSS di non forzare le spinte rivoluzionarie d,el mondo (che del resto suscitano varianti di « socialismo » sempre più spesso in contrasto col modello sovietico, dalla Cina a Cuba). Nonostante le dispute sulle idee ~i Lenin riguardo alla possibilità d'una pacifica coesistenza col mondo « i1nperialista », il fatto è eh.e Lenin scom1 parve vent'anni prima dell'era ato.mica, dopo aver conosciuto appena i bipla11i, i fucili Lebel, i cannoni da 75 di Verdun. Ricordando una lunga conversazione con Stalin, durante la guerra, Milovan Dzilas ha scritto: « A un certo punto si alzò, come se stesse pre·parandosi a un incontro di lotta o di boxe, e gridò fuori ,di sé: ' La guerra finirà presto. In quindici o vent'anni ci rimetteremo in forze e poi daren10 un altro colpo' » 19 • Il massirr10 merito di Chruscev, dopo Stalin, fu di capire cl1e l'altro « colpo » era impossibile: « Gli scienziati - disse Chrt1scev - ritengono cl1•esolo il primo attacco nucleare provocherebbe la morte di 700-800 1nilioni di persone ». È possibile continuare a lungo l'enumerazione dei fattori esterni e interni di revisionis1no. Uno dei dati interni ,da 110n sottostimare è la stratificazione della società sovietica. Il tema è stato trattato in un saggio degli economisti marxisti Leo Huberman e Paul M. Sweezy, a•pparso sulla li1.onthly Review n•el cinquant,enario della rivoluzione: « È una società stratificata, con un abisso profondo fra lo strato dirigente di burocrati ·della politica e di diri: genti dell'economia da un lato, e la massa del popolo che lavora dall'altro, e co11un'impressionante ventaglio di red,diti e con.dizioni 19 Ivi. DzILAS, Conversations with Stalin, New York, 1962; trad. i t. Conversazioni 1 con Stalin, Feltrinelli, Milano, 1962, p. 121. • 21 • ~ib_liò-ecaginobianco

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