Lettere al Direttore non sono certo le sole né le più hnportanti. Esistono poderose organizzazioni giovanili a tutti i livelli (operaio, studentesco, educativo, ecc.) che r.accolgo-no centinaia di migliaia di giovani e che operano attraverso una complessa serie di iniziative; si pensi alla Gioventù di Azione C((lttolica, alla FUCI, alla Gioventù Aclista, ecc. Ché se poi co,me appare evidente la 111assima parte dell'associazionis1no giovanile è di parte cattolica, questo è un fatto che può lasciare perplessi e che mi indurrebbe ad allargare il discorso sulla insensibilità della classe politica culturale ed intellettuale laica nei confronti dei problemi della gioventù, n1a è discorso che non è il caso di fare in questa sede. Il fine che noi tutti voglia1no raggiungere, in sintesi, è quindi quello di chiedere allo Stato un coordinamento e un potenziamento dei suoi interventi extra scolastici in favore della gioventù e un sistema di autogestioni e di consultazioni obbligatorie con le organizzazioni giovanili, di cui poi dovrà essere salvaguardàta l'autono1nia, e favorito il moltiplicarsi in modo che esse possano rappresentare un ampio quadro di interessi in continua evoluzione quanto più rappresentativo possibile delle complesse esigenze della nostra gioventù; ciò consentirebbe al nostro paese di uscire dal gretto provincialismo che ancora contraddistingue la propria classe dirigente giovanile e di avviare quella politica di iniziative coordinate, di scambio di n1asse di giovani con quelli di altri paesi, secondo· una linea di intervento che all'estero ha dato ottimi risultati. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la contestazione giovanile che si è sviluppata nella Università nei confronti delle strutture sociali esistenti nel paese; non ha nulla a che vedere nernmeno con i proble1ni della gioventù più veri e più profondi. Rappresenta soltanto il tentativo di creare uno strun1ento di civile convivenza che possa rappresentare la sede di approfondin1ento di altri più impegnativi problemi. Al di fuori di questo tentativo, che può essere « burocratico » fin che si vuole, ma che rappresenterebbe sempre il primo tentativo serio di far pàrtecipare i giovani alla gestione dei n1ezzi che lo Stato con1unque spen.de per loro e la possibilità di essere consultati nelle iniziative det potere pubblico, non vi sono che parole; belle parole, forse, 1na pur sempre soltanto parole che, e davvero, lascerebbero sen1pre la situazione al punto di prin1a. FRANCO CHIARENZA Direttore Responsabile: Francesco Compagna - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa », Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 111 - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli !-l. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. Bibiiotecaginobianco
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