Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

La petrolchin1ica progran1mata al fine di realizzare il massimo delle economie. Esso dà luogo, inoltre, ad una ripartizione dei rischi tra le varie imprese costituenti il complesso e, limitando il campo d'azione delle singole imprese ad aree omogenee d'interesse, facilita la realizzazione di strategie più dinamiche ed aggressive. L'approccio al problema dello sviluppo equilibrato di un'industria petrolchimica, con elevati vailori di pro,duttività, richiede l'attiva partecipazio.ne d·elle industrie e degli organi della programmazione alla elaborazione di un piano organico di sviluppo. Il sistema di collegamenti e di contatti diretti fra le imprese private presenta indubbiamente grosse difficoltà, nessuna, a nostro parere, insormo.ntabile. Esso dovrebbe formare oggetto· di un co11creto dialogo, la cui validità discende dalla concretezza ed attualità del problema. Per facilitare il dialogo fra le varie imprese, e per realizzare nel modo più intelligente l'azione di coordinamento, occorre però inserirsi nel discorso più ampio del rapporto tra impresa privata e potere pubblico. La funzionalità di tale rapporto potrebbe dimostrarsi particolarmente efficace nel settore dell'industria petro 1lchimica, e la « contrattazione programmata» potrebbe qualificarsi in questo settore come lo strumento più adatto per realizzare nel Mezzogiorno « complessi » petrolchimici integrati. La situazione dell'industria petrolcl1imica in Italia ed in Et1ropa è tale da rendere di particolare attualità ogni i11iziativa che tenda a mantenere l'elevato ,livello di competitività internazionale delle industrie esistenti. Tendenze allo squilibrio del mercato si stanno determinando (ad esempio nel settore degli aromatici, e non solo in Italia) in tutti quei casi in cui nuovi investimenti 11011coordinati rischiano di creare nel prossimo futuro gravi situazioni di sovracapacità. Tali sitt1azioni si potrebbero ancora parzialmente evitare se alle sollecitazioni di natura com,petitiva si dessero nuove vie di sbocco: ad esempio, l'ottimizzazio,ne dei va,lori della produttività dell'esistente linea di prodotti, e ciò per mezzo dell'introduzione di nuovi processi; oppure nuovi prodotti attraverso un'integrazione orizzontale. Questa sarebbe certamente una soluzione temporanea del pro1 blen1a, in quanto è molto, difficile pensare che l'incanalamento delle forze competitive possa n1antenersi a lungo in una situazione di equilibrio di questo tipo. Con la « contrattazione programmata » sarà certo possibile contrattare fra le varie imprese gl'indirizzi di una po,litica di sviluppo 1 che garantisca a tutti, nell'ambito delle specifiche aree di competenza, le migliori possibilità di crescita. Si ritorna così al concetto della « disintegrazione verticale dell'impresa », la quale richiede che le imprese operanti nel Mezzogiorno 125 -ibliotecaginobianco

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