Nord e Sud - anno XV - n. 106 - ottobre 1968

I Recensioni « Benedite, Gran Dio, l'Italia», producendo con1seguenze che il Papa non poté accettare onde Alessandro Manzoni ebbe a dire le amare parole: « Pio Nono prima ha benedetto l'Italia, e poi l'ha mandata a farsi benedire». Il lavoro delle cancellerie intorno a quella che -prese il nome di « Questione Romana » è seguìto con attenta considerazione dallo scrittore. Appena quello che era rimasto l'unico sostegno del potere temporale, l'Impero francese di Napoleone Terzo, crollò nella disfatta di Sedan, del 4 settembre 1870, il governo provvisorio della Francia abbandonava la linea di condotta dello sconfitto imperatore, ormai prigioniero di guerra, d'una guerra accettata, secondo le parole del suo primo ministro, Emile Ollivier, « d'un coeur léger »: il 6 settembre 1870 racco·mandava all'ambasciatore a Ro1na di rimanere « sulla Questione Romana in un atteggiamento di astensione completa», e il 10 settembre seguente il Governo di Difesa Nazionale dichiarava al rappresentante dell'ambasciata francese a Roma di non poter « approvare né riconoscere il Potere temporale della Santa Sede». Era la fine di Roma Pap,ale, della « Seconda Roma ». Dieci giorni dopo, brevissime operazioni belliche delle truppe italiane e una resistenza simbolica delle truppe pontificie (il Papa nelle disposizioni al comandante supremo, generale Hermann Kanzler, mentre si stava « per consumare un grande sacrilegio e l'ingiustizia più enorme », diceva: « Quanto a]la durata della difesa, io ho il dovere di ordinare che questa difesa debba consistere unicamente in t1na ·protesta destinata a constatare la violenza e n1il.la più:>, pag. 93) segnavano la fine irreversibile del potere temporale dei papi. E incominciava la «prigionia» del Papa nel Vaticano, che, praticata da cinque Sommi Pontefici, terminò cinquantanove anni dopo con la Conciliazione fra lo Stato Italiano e la Santa Sede dell'll febbraio 1929, che t1n governo dittatoriale riuscì agevolmente a conclu-dere, raccogliendo 1 , senza merito, i frutti del lavoro dei governi dell'Italia liberale: con la Conciliazione, coi Trattati del Laterano, era costituito lo Stato della Città del Vaticano, che comprende i Palazzi Apostolici e i giardini con la Basilica di San Pietro, rimasti ,sempre sotto l'esclusiva giurisdizione della Santa Sede dopo il 20 settembre 1870. Sul minuscolo territorio, che racchiude supremi valori nella sacertà e nell'arte, ritornava la figura del « Papa-Re ». Il capitolo : « Incredibile: una sciarada » rende conto del titolo dell'o·pera (l'ultimo verso riferito così: « Che spesso fa provar l'intero» defrauda di dt1e piedi l'endecasillabo). L'autore così si esprime: « Perché mai una sciarada in un momento tanto drammatico? Crediamo che l'unica spiegazione sia questa: doven,do infondere tranquillità a tutto il Palazzo [Apostolico Vaticano], il Papa sapeva bene che non valevano esortazioni o comunicati. Ma il sapere (e il foglietto avrebbe fatto in un baleno il giro 'riservato' di tutti gli ambienti) che il Papa componeva sciarade avrebbe testimoniato• che la sua serenità era imperturbata, anche se è umano pensare che l'intero del piccolo giuoco enigmistico [tremare] corrisp·ondesse, nel subcosciente si direbbe oggi, ai patemi di un animo turbato da una così an·gosciosa vigilia» (pagina 96). Interessanti sono le notizie çhe Giulio Andreotti dà sulle azioni e reazioni delle varie Potenze europee (ed extraeuro·pee) rispetto all'azione dello Stato 109 Bibiiotecaginobianco

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