Renato Perrone Caparzo all'ignoranza di governanti e di ammini·stra tori, e alla bestialità e alla avidi tà degli speculatori. Ma, messa da parte questa premessa che può sembrare - e in realtà non è - una deviazione, si deve dire che l'opera çhe si vuole segnalare sotto il titolo della presente rt1brica: GIULIO ANDREOTTI, La sciarada di Papa Mastai, Milano, Rizzali, 1968 (di pagine 167, testo 155, lire 2.200), è qualcosa di più e di meglio di quello che lo stesso autore ritiene di avere fatto quando, nella « presentazione », afferma, per dire quel che il suo libro « non è »: « Non è un testo di storia, anche se compilato su fonti genuine. Non è una biografia di Pio IX, anche se ho cercato di centrare sulla figura del Papa il succedersi e l'inquadrarsi dei fatti esaminati. Non è un trattatello sul Potere temporale e nep,pure un saggio sui rapporti tra lo Stato e la Chiesa ». Il pregio maggiore dell'opera sta proprio nel grande risalto dato alla figura del Papa Pio IX, Mastai Ferretti, nella descrizione degli antefatti e dei fatti che trassero alla fine lo Stato Pontificio e alla accessione allo stato unitario italiano d1 Roma, che era sua Capitale « nominale» fin dal 1861 per legge del Parlamento Nazionale di Torino. Fu un caso che proprio dalla Porta della cerchia delJe mura aureliane che allora chiudevano Roma dalla zona di campagna (anche se molto del suolo compreso dentro le mura era allora non coperto da case di abitazione, ma adibito a cultura agricola) che aveva nome di « Pia», dal nome del Pontefice Pio IV, Medici di Milano, che la fece costruire su disegno di Michelangelo Buonarroti (dal 1561 al 1564), avesse luogo l'entrata delle truppe che toglievano la città di Roma alla sovranità del Papa che aveva nome di Pio. Ma fu 11n caso di quelli che fanno meditare su certe singolari coincidenze. Il libro, con libero procedere, rievoca lontani precedenti del fatto storico, eventi che hanno con esso indiretti collegamenti, ed eventi posteriori che costituiscono gli sviluppi del fatto stesso. Così,, è ricor,dato che nell'anno 1824 il giovane sacerdote fu avviato ad una n1issione diplomatica nel Cile, nonostante le proteste della madre, la quale raccomandava di sottrarre allo sforzo « quel figlio che tanti anni or sono per la sua debole complessione fu esentato legalmente dalla coscrizione militare», e sopravviveva « per solo tratto di divina Provvidenza». Dopo un Pontificato ultratrentennale, il più lungo dopo quello di San Pietro, Giovanni Maria Mastai Ferretti, Papa Pio IX, doveva morire nel 1878., in età di anni ottantasei pressoché compiuti. Così, è ricordato il Concilio Ecumenico Vaticano (che deve dirsi primo dopo quello, pure Vaticano, del 1962) che si iniziò 1'8 dicembre 1869 e si co,ncl11se il 18 luglio 1870 con la proclamazione del dogma della infallibilità del Papa, la quale « non opprùnet, sed adjuvat, non destruit, sed aedificat et saepissi:ne confir111atin dignitate, unit in charitate, et fratru1n, scilicet episcoporu1n jura fir1nat atque tuetur », come proclamò il Papa confermando e sancendo il voto espresso da tutti i Padri Conciliari, « duobus exceptis ». Così, è ricordato il Conclave che il 16 giugno 1846 elevò al Trono Pontificio il Vescovo di Imol~, Cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, di Sinigallia, colui che doveva poco dopo pron11nciare le parole che tanto vasta eco suscitarono nei cuori italiani: 108 Bibliotecaginobianco
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