Alberto Ronchey sibile una rivoluziorre so,cia.Ii,st,a? In otto mes,i, a11.che·il governo p·rovviso1 rio è ro1vesciato. I bo1lscevichi di V1ladimir Il'ic Lenin prendono, i,l poteTe con ,u1 n -co1lpo,di Stato deciso a Pi,etro,gradc). Questo accaid1en-el,la nott,e fra ill 6 1 e il 7 novembre, ·secondo il c·alendario· gr,eg•oria:no u,sato in Occi1d~ente: ma la Ru1ssia del '17 usa il calen,dario gi,u1lian,o,in ritardo di tredici giorni, e l'eve1 nto passe,rà al1a sto,ri'a co,me Rivo,luzione d'Otto,bre. « La Gram.de Russia - s,i liegg,e in John Re1 ed - p1 arto,riva nel do,lore u,n mo1 ndo nuo,vo ... ». I,l p-otere no,n era ,da prendere, ma ,da racc·attare: una can·no·nata ·a salv,e del,l'i1 ncro·ciatore « Auro,ra » sul P.alazzo ,d'Inv-erno, ,po,chi sco,ntri. Alle 3 ,di maitti,na ,del 7 no,vem:bTe, su11a Pros-p,ettiva Nevsl(ij i lam1p1 io1 ni a gas eDano aocesi di nuovo. Così finì la « dittatura di .p,ag'lia» di Kerenskij; la veria prova non fu iJ « Gran,de Ottob,re », il co,lpo d,i mano -contro il go,ve11nop· ·ro,vvisorio già asteggiato :dalila de:stra militarie, be·n1sì la guerra -civile: una fra le mag,gio1 ri ·stragi ,del1lasto;ria. Fu al1Iora che davvero « la Grande Russia partorì con dolore »: tra Kornilov, Kolcak, Denikir1, Vrangel', il terribile « Pan » ucraino Petl'jura e i banditi .di Machno, di Stru·k_, di Zelenyj, gl'interventi stranieri, in un mondo folle di e·ccidi col piom,bo, alla nu,ca e ,di pogroms selvaggi (« Neri Ussari! - Salva la Russia, batti i giudei, - che son co,mmisisari! » ). Ve·niva ribaltato . il fo·ndo sitesso del'lia ,so1 cietà. 11 territoirio governato da Lenin si riduceva per graidi fino alle di,m,ensioni dell',a,ntico· Princip·ato di Moiscovia e s',esp1 and1eva po,i idi ·nuovo da Brest ·a V1la-div·os.to 1 k. Pleoha1no,v, il fo,nd,ato1re del1la scuola marxista russa, già maestro di Le,nin, av·eva avvertito che se i bolscevichi av,esse,ro, preso il potere con la forza sarebb.ero 1 stati co,stretti 1 a p·ratic.aI1e il de·s.potismo, poiché « no1n si sa'litano i gradini ,della sto1 ria ». Aveva pro,nosticato a lungo che co·n un putsch armato s.arebb,e stato· po1 ssibile creare solo un so,cialismo « da Impero ·degli I1ncas ». Marx aveva parlato di « ol,as.s-e »; Leni11. parlò di « partito >>. No,n solo, i men·soevichi, quasi tutti i marxisti ·erano persuasi che· la rivaluzio 1 ne « borghese» del marzo 1917 fo1sse inco·mpiuta: in economia la Russia maincav~ ,d'un capitalism,o industriale ,svi,lup·p1 ato, _ in politica mancava ,d'esp·erienza ,ci 1 rca la prati,ca ,dei diritti -civili e poilitici. Le « tesi d'·aprile », con le quali Lenin ainnu.n·ciò di voler antici1par1 e sui tempi, fecero dire che s'era « p,ro,po,sto •Oan,did·atop·er un t,rono euro,peo vuot·o ·da trent'anni, i,l tro1 no di Bakunin ». La Pravda p,ub·blicò u1na n-01ta, a firm·a di K·amen-ev, in -c.ui si diceva: « Per quanto attiene allo ·schema g·enera!le di Lenin, ~s,so ci appare inaccettabi 1 le, p·oiché si fon-d1a sul presup,p·o,sto •Ch 1e Ja rivoluzio·ne 8 Bibiiote-caginobianco
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