Claudio Alhaique sime di un anno previste dalla legge stessa, si stanno avvicinando a rapidi passi. D'altra parte, sembra piuttosto, difficile immaginare che i programmi di fabbricazione comunali o intercomunali disattendano del tutto le indicazioni degli studi comprensoriali. In questo caso, infatti, mentre i Comuni non riceverebbero i contributi della Cassa, gli operatori che andassero ad insediarsi nei Comuni stessi finirebbero per non ricevere i finanziamenti ed i contributi della Cassa stessa, ed essere « puniti » per l'indisciplina mostrata dai Comuni. È altresì da notare che quasi sempre le critiche degli E11ti locali sono dirette, a torto o a ragione, verso l'eccessivo rigore con il quale gli studi comprensoriali avrebbero considerato le possibilità ricettive delle singole zone, mantenendosi su massimi di densità costruttive estremamente ridotti, magari bloccando, rendendole poco convenienti, le iniziative di sviluppo turistico previste o prevedibili nei prossimi anni. In tali condizioni non è purtroppo difficile, anche se leggermente malinconico, prevede che, al momento della presentazione degli strumenti urbanistici da parte dei professionisti incaricati dai Comuni per l'adozione e le fasi successive, sarà tutt'altro che raro il verificarsi di una delle seguenti due ipotesi: - o i programmi di fabbricazione comunali o intercomunali si saranno adeguati ai criteri previsti dagli studi comprensoriali della Cassa (il che in alcuni casi sarà facilitato dalla circostanza che non pochi Comuni, nella preoccupazione di « stare al vento », o per ragioni obiettive, hanno incaricato della redazione dei propri strumenti urbanistici professionisti facenti parte dei gruppi, redattori degli studi comprensoriali della Cassa). In questo caso, il rigore, sia pur giustificato, dei limiti massimi costruttivi (distanze, altezze, spazi liberi, ecc.) lederà in tal modo gli interessi dei proprietari di terreni 1 , che sperano quasi sempre in cospicui guadagni dal « boom turistico » in atto o auspicato in molte zone del Mezzogiorno, così da rendere estremamente difficile o addirittura problematica l'approvazione in sede di Consigli comunali degli strumenti stessi e da provocare magari crisi delle amministrazjoni locali di non lieve momento; - oppure gli strumenti urbanistici non si saranno adeguati sufficientemente alle indicazioni previste dagli studi comprensoriali della Cassa, e allora i Comuni non riceveranno i contributi e magari i Provveditorati alle 00.PP. non approveranno gli strumenti stessi. · Che cosa si può allora immaginare per evitare o almeno limitare 1 Sorvoliamo per ora, in questa sede, sulle gravi conseguenze della recente sentenza della Corte costituzionale circa l'incostituzionalità delle norme di legge limitative, senza alcun compenso, del diritto di ,proprietà. 86 ...... Biblioteca Gino Bianco
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