Claudio Alhaique piani regolatori), chiarì che i contributi stessi sarebbero stati erogati in tre tempi successivi. Più precisamente: « - per il 50% ad avvenuta consegna, ':11Comune od al Consorzio di Comuni, di tutti gli elaborati e ad approvazione dello strumento da parte del Consiglio comunale, o, nel caso dei Consorzi, dai singoli Consigli comunali; - per il 25% ad avvenuta verifica della rispondenza dello strumento urbanistico alle indicazioni del piano comprensoriale; - per l'ulteriore 25% ad approvazione dello strumento urbanistico da parte degli organi competenti ». Nulla da eccepire circa i motivi per i quali la Cassa ha emanato queste direttive. Se io - così ragiona la Cassa, e non si può certo darle torto - concedo u11 sostanzioso contributo ai Comuni per la redazione dei loro strumenti di regolamentazione urbanistica, devo per lo meno cercare di assicurarmi : a) - che i programmi di fabbricazione (o piani regolatori che siano) vengano effettivamente redatti dai professionisti all'uopo incaricati dai Comuni, singoli o aggruppati, e regolarmente consegnati ai Comuni stessi. L'esperienza di questi ultimi anni ci dice, in realtà, come, per ragioni diverse e che non è il caso di discutere in questa sede, siano tutt'altro che rari i casi di professionisti che, per quanto incaricati di predisporre gli strumenti urbanistici di cui trattasi, hanno ritardato per lunghi anni la consegna del lavoro; - che gli strumenti di regolamentazione urbanistica, una volta redatti e consegnati, vengano adottati dai competenti organi dei Comuni. Anche qui l'esperienza passata insegna come talvolta gli strumenti predisposti vengano tenuti « nel cassetto » dai responsabili di certe amministrazioni locali, perché ledono interessi diretti o indiretti di esponenti più o meno autorevoli dei Consigli comunali, e la loro presentazione potrebbe equivalere a creare pericolose reazioni e ripercussioni a livello locale; b) che gli strumenti di regolamentazione urbanistica in questione recepiscano, almeno nelle loro linee generali, le conclusioni degli studi comprensoriali predisposti dalla Cassa, specie per quanto riguarda le determinazioni delle caratteristiche degli edifici da costruire nelle varie zone, e pertanto i rapporti spaziali che non dovrebbero, superare di molto quelli indicati, per esempio, nelle previsioni di consigliabile « ricettività » nelle varie zone, formulate negli studi sopra menzionati; c) che, infine, gli strumenti di regolamentazione urbanistica vengano approvati dai competenti organi di controllo (per i programmi di fabbricazione i Provveditorati alle 00.PP. regionali e per i piani regolatori 84 BibliotecaGino Bianco
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