Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

I ca11ali della rivolta nell'Europa orientale Conclusioni. Non resta che chiedersi se tali gruppi creino davvero 11 pluralismo. Tutto dipende dal senso che si vuole attribuire a questa parola. Se deve essere intesa come il libero gioco di tutte le forze sociali e politiche, non si può parilare di pluralismo vero e proprio. Tutte le decisioni di una certa importanza sono prese dal potere centrale e la loro esecuzione avviene sotto il suo controllo diretto. Un intervento delle forze in esame è possibile solo nella presa di decisioni in cui si fondono elementi razionali ed irrazionali, considerazioni di ordine teorico e pratico, interessi privati e di gruppo dando luogo a compromessi pragmatici con il partito e gli attuali dirigenti, i quali> da parte loro, esercitano una influenza che supera i limiti della ordinaria amministrazione. Non si tratta di vero pluralismo, né di totalitarismo puro, ma di una sorta di monismo imperfetto, in cui cioè uno degli elementi del sistema - il partito - è prevalente ma non onnipotente rispetto aghi altri. Il prodotto finale, - la « politica pubblica » (public policy) - è estremamente politicizzato nella misura in cui riflette il parallelogramma di forze e di interessi in conflitto all'interno della struttura del partito unico e della società nazionale comunista, e in senso più ampio del mondo comunista tutto intero 23 • All'inizio abbiamo considerato i regimi dell'Europa orientale come regimi a partito unico ove non esiste opposizione, almeno nella teoria; dove le regole del gioco non permettono lo sviluppo di una libera competizione per il potere e dove ogni decisione viene presa secondo « criteri » ideologici. Le forze che noi abbiamo preso in esame modificano, a nostro parere, questo schema. In primo luogo l'ideologia cessa dall'esercitare quella tradizionale funzione del monopolio, dando luogo ad un conflitto tra teoria e prassi. È qui che si crea il distacco tra Stato e società, distacco che va aumentando unitamente allo sviluppo organico e alla dinamica dell'uno e dell'altra. « L'apparato deve tendere al monolitismo e rendersi inattaccabile ad ogni forma di pluralismo. Tuttavia, proprio perché si sforza di guidare, controllare e coordinare tutte le attività sociali, lo Stato-Apparato deve, prima o poi, accettare i controlli di quelle forze che distribuiscono i beni e i servizi indispensabili al suo nmzionamento; proprio perché pretende di guidare ed attivare le energie fisiche e morali della popolazione alimenta potenzialmente un disaccordo maggiore» 24 • La linea che segna il confine tra il disaccordo e l'opposizione si può facilmente scavalcare, ed anche se l'opposizio·ne 23 H. STILLING, The Governments of Com1nunist East Europe, Thomas V Crowell Co. New York, 1%6, p. 135. 24 I ·1 ONESCU, op. Cl • 79 •Biblioteca Gino Bianco

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