Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Stanislav Kirschbaum nione pubblica. La tradizione della rivolta intellettuale che precede la rivolta popolare è antica nell'Europa orientale. Questo spiega in gran parte lo sforzo straordinario intrapreso dai _dirigenti dell'Europa dell'Est per controllare la stampa e gli altri strumenti di comunicazione. Volta, ufficialmente, alla educazione del cittadino, la propaganda com11nista è in realtà diretta alla giustificazione del regime che il cittadino subisce. Costretto a sopportare la propaganda ufficiale senza potere ascoltare altre opinioni, è normale che il cittadino - così come l'intellettuale - abbia cercato di diversificare le sue fonti di informazione. Ed è così che le riviste sono diventate strumenti di disaccordo e di contestazione. In Polonia fu la rivista « Po prostu » che nel 1955 iniziò la serie di campagne a sfondo nazio,nalistico che nel giro di alcu.ni mesi dovevano condurre agli attacchi contro il sistema della collettivizzazione e alla rivendicazione del ruolo istituzionale del Parlamento. Essa fu, dunque, all'origine degli avvenimenti di Varsavia del 1956. In Ceco1 slovacchia, le riviste « Kultun1.y zivot » e « Litera•rni noviny » sono state alla base del processo di liberalizzazione. Esse pubblicarono i resoconti dei congressi degli scrittori slovacchi (aprile 1963), degli scrittori cecoslovacchi (maggio 1963) e dei giornalisti slovacchi (giugno 1963), e durante il periodo 1963-1966 svelarono gli aspetti più nefasti dell'epoca staliniana. Con IP-loro critiche incessanti, queste riviste assicurarono non soltanto l'eliminazione di alcune personalità staliniane - in particolare il primo ministro V. Siroky 21 - ma anche la riabilitazione di numerose vittime dello stalinismo 22 • Alla loro azione va attribuito una parte del merito per aver creato il clima generale in cui si è inserita la liberalizzazione della primavera scorsa. 4) L'esercito. - Il ruolo dell'esercito come interprete del disaccordo è meno importante di quello che esso svolge come co1 ncorrente del partito nella gestione del potere. Si tratta però di una funzione necessaria che costitujsce quasi il precedente logico della funzione principale. Questo è dovuto al fatto che nei regimi socialisti l'esercito è un organismo ufficialmente e programmaticamente politicizzato. A questo provvedono sistematicamente gli uffici che operano all'interno degli Stati maggiori. Fin'ora però l'esercito è stato una forza essenzialmente conservatrice. Si è infatti opposto ad ogni cambiamento radicale o ha assunto, nel migliore dei casi, una posizione assolutamente neutra, non appoggiando le forze « rivoluzionarie» e permettendo che esse fossero facilmente schiacciate, come è avvenuto in Ungheria nel 1956. 78 2 1 « Pravda » (Bratislava), 23 settembre 1963. 22 « Rude pravo » (Praga), 22 agosto 1963. Bibliòteca Gino Bianco ......

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