Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

I I canali della rivolta nell'Europa orientale nalizzazione del disaccordo, cioè dell'opposizione, in modo tale che la libertà d'opinione possa essere assicurata » 17 • 4) I raggritppamenti nazionali. - Una categoria che si va imponendo se1npre di più e di cui non si tiene ancora abbastanza conto, sono i raggruppamenti nazionali. In molti casi è difficile provare che l'opposizione di una regione è in realtà una opposizione nazionale. Fino al giorno i11 cui il gruppo non cerca di affermarsi come una nazione attraverso atti politici o altro, si avrà la tendenza a spiegare questa opposizione con1e un'opposizione regionale o come un contra,sto di interessi locali. Questo è particplarmente vero per i popoli di Jugoslavia e di Cecoslovacchia. Una delle ragioni per cui si minimizza l'importanza dei gruppi nazionali è che in generale si accetta co,n difficoltà il cambiamento, soprattutto il cambiamento delle strutture politiche. Nel caso dei popoli dell'Europa orientale che non so·no riusciti ad ottenere l'indipendenza, si aggiunge la difficoltà non solo di ammettere che le grandi potenze, a Versailles, nel 1919, abbiano potuto sbagliarsi, ma anche il fatto che il cambiamento dell'ordine di Versailles sia stato tentato dalla German1a nazista. La contraddizione insita nell'applicazione limitata del principio dell'at.1todeterminazione è oggi alla radice delle rivendicaziqni nazionali in Cecoslovacchia e in Jugoslavia. A questo bisogna aggiungere le tensio11i che si sono manifestate fra le diverse nazionalità di questi due paesi dal 1919 in poi. Grazie alla creazione di sei Repubbliche autonome - e grazie al fatto che il Maresciallo Tito è un croato - la Jugo,slavia conosce tensioni meno gravi di quelle che si manife,stano in Cecoslovacchia. Queste tensioni però esistono, e la logica implicita nel fenomeno nazionale può, in un momento di crisi o di scontento generale, provocare la disintegrazione dello Stato mt1lti-nazionale. In definitiva, anche se il destino di questi due paesi è ancora condizionato (e forse lo sarà sempre) dalla politica delle grandi potenze, la loro coesione interna dipenderà soprattutto dalla capacità, non solo di soddisfare tutte le rivendicazioni nazionali, ma anche di convincere le diverse nazionalità che solo all'interno· dello Stato multi-nazionale esse potranno svilupparsi liberamente. 111 Jugoslavia e in Cecoslovaccl1ia questa possibilità è in parte compromessa dall'esistenza degli Stati slovacco e croato nel periodo 1939~1945. Anche se per il momento no•n si può parlare di movimenti separatisti operanti all'interno dei due paesi, non si può escl4dere che, in determinate condizioni, il separatismo possa fare la sua comparsa. Per il momento, i movimenti nazional,i slovacco, croato e sloveno non vanno così lontano. Dato che il loro campo d'azione è situato al11 G. IONESCU, ibidem. 75 Biblioteca Gino Bianco

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