Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

.. . ' I canali della rivolta nell'EtLro11a orientale senso nei confronti del potere costruito. Ococrre che queste forze siano coerenti e organizzate in « gruppi » e che uno o più di tali apparati secondari possa identificarsi con tali gruppi 16 • Questo ci porta a prendere in considerazione due aspetti del pluralismo che, nello Stato-Apparato, svolgono un ruolo fondamentale: il pluralismo rivendicativo e il pluralismo del disaccordo. Il pluralismo rivendicativo. Nelle società dei paesi dell'Europa orientale, vi sono gruppi che hanno la possibilità non soltanto di sostenere, ma anche di fare pressione sugli apparati che noi abbiamo esan1inato. Di questi gruppi, se ne possono identificare quattro: i contadini, gli operai, l'élite post-rivoluzionaria e i raggruppamenti nazionali. La loro conversione sulle posizioni difese dagli apparati secondari non è semplice e tanto meno automatica. La loro azione è caratterizzata dalla volontà di andare al di là di una sem,plice manifestazione di disaccordo con il potere costituito. Questi gruppi cercano di imporre determinate rivendicazioni e la loro attività politica si misura sull'opposizione che essi incontrano. Occorre poi ricordare en passant cl1e gli apparati secondari non costituiscono l'unico sbocco possibile della loro azione. Un'alternativa importante è data dal frazionismo all'interno del partito e dell' équipe di governo. Nelle pagine che seguono cercheremo di indicare i casi in cui le fazioni che eventualmente operano all'interno del partito e del governo possono beneficiare del disaccordo dei gruppi sociali. l) I contadin,i. - L'opposizione dei contadini coincide con la 1nessa in opera della collettivizzazione. L'imposizione obbligatoria del modello sovietico provocò, nell'Europa orientale, alct1ni cambiamenti nel tessuto sociale delle campagne, cambiamenti che provocarono a loro volta una serie di reazioni a catena da parte dei contadini nei confronti del potere costituito. Una del1le vittime della collettivizzazione fu Gomulka, il quale aveva dichiarato nel 1947 che la Polonia « no,n doveva imitare la politica agraria sovietica » e che « aveva rifiutato la collettivizzazione perché essa sarebbe stata nociva sia sotto il profilo economico che sotto quello politico ». La .Jugoslavia abbandonò questo tipo di politica agraria fin dal 1948. Ma in Polonia fu necessario attendere il ritorno di Gomulka il quale sciolse le fattorie collettive nel 1956. 16 In determinate circostanze si può verificare il caso in cui tra l'apparato principale e quello secondario si sviluppa una tensione· tale che il secondo (per ese1n•pio , l'esercito) decide di « sloggiare » il primo e prendere il potere senza che alcun collegamento si sia stabilito con le forze << critiche » emergenti dal corpo sociale. 73 ·BibliotecaGino Bianco

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