Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

.. Editoriale quanto i falchi non prevedessero; tanto che l'emozione suscitata nel mondo per il modo con il quale è stato imposto il « compromesso » di Mosca, « liberando » Dubcek, è stata anche maggiore di quella suscitata per il modo con il quale la Cecoslovacchia era stata violentata, deportando Ditbcek. Ma è stato detto anche, prima del 20 agosto, che, qualora i sovietici f assero ricorsi alla forza per domare i « liberali » di Praga, rLe sarebbero derivate certamente itna più grave divisione del movimento comunista internazionale ed una diminuzione dell'infiuenza sovietica nel mondo; ed ancl1e queste altre previsioni risultano provate dalle reazioni seguite alle notizie che nell'ultima decade di agosto hanno turbato come mai prima d'ora gli animi di tutti, .anche, e forse soprattutto, della gran parte dei comunisti che non sono comitnisti conservatori. Si deve ancora verificare, tuttavia, in clie misura e in che modo si manifesterà, dopo la vittoriosa controffensiva dei conservatori in Russia e in tutto l'Est europeo, la diminuzione dell'infiuenza sovietica nel mondo; in che misura e in che modo si potrà contare su questa diminuzione di influenza ai fini di una eventuale riscossa delle forze progressiste 11el campo con1.unista; in che misitra e in che 1nodo la diminuzione dell'infiuenza sovietica nel mondo sarà bila11ciata dalla riaffermazione della disciplina sovietica nel/1Est europeo; in cJze 1nistlra e in che modo la diminitita influ.enza sovietica nel 1nondo potrà domani attenuare quel pericolo per la sicurezza europea che oggi risulta aggravato. Per il niomento, noi sianio investiti direttamente da questa condizione di aggravato pericolo; e lo siamo in una condizione di particolare debolezza. E a questo proposito va rilevato quanto pretestuosa sia l'affermazione dei coniunisti italia1-1i, che i partiti democratici vorrebbero approfittare dell'occasione, del « tragico errore » sovietico, per un rilancio dell'oltranzismo atlantico e per abbandonare la politica della distensione. Ma - a parte il fatto che, a prendere iniziative ( e quali iniziative!) in contrasto con la politica della disterzsione sono stati per ora i dirigenti sovietici e di altri paesi del Patto di Varsavia - vien fatto di osservare che oltretutto il Patto atlantico serve a tutelare il diritto dei comitnisti italiani di poter deplorare i « tragici errori » dei dirigenti sovietici carne certo non è co11sentito ai comu:rzisti dei paesi che fanno parte del Patto di Varsavia e che in questi paesi detengono il potere; e natitral'niente il diritto dei comunisti italiani e francesi di battersi contro il Patto atlantico come certo non è conse11tito ai comunisti polacchi o ungJ1,eresi, e nemmeno cecoslovacchi o ro111eni, di proporre qualche allentamento dei vincoli del Patto di Varsavia. Inoltre, nel momento in cui risultano ostruite le vie nazionali al socialismo, e risulta1io ostruité non soltanto in quanto portano alla liberalizzazione, ma 5 BibliotecaGino Bianco

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