Sergio A·ntonucci rebb.e vana se dovesse sfocia.re nel risultato che i giovani escano da università e s,tudi rinnoNati (e quindi essi stessi, i giovani, sostanzi 1 ailm.ente· •diversi nella loro formazio 1 ne ps:ico·lo1 gica ed intell,et 1 tuale), per venire; a ca,dere in 01rdi,n·amenti aziendali e burocratici so,rpassati, autoritari ·per vocazione e p1er strutturazio·ne, soffocatori, addormentatori ·ed inib1 itori delle personalità. I giovani rifiutano il •clialogo con gli espon·enti del « sistemia » e in genere con gli «·anziani»: pa,rtiti, •sindacati, autorità, pub,b·lici poteri, ,strutture econo·miche. Ma si rendono co·nto• che - a meno di uno scontro frorntale, piuttosto improbabile •dal mo1 m,ento che la loro stessa richiesta -di rinnovare le università per studiare meglio, li pone nel sistema - dovranino per forza venire a patti, discutere co,n gli •anziani intorno al tipo di società che insie1ne si vo,rrà e si dovrà costruire? Discutere significa ·essere p·rep,arati a qualche com-promesso per ottenere che gli uom,j,ni, le n1entalità e le strut,ture esistenti si adattino a quelle modificl1e, a quelle trasformazio 1 ni che si renderanno necessarie perché tutto quello che oggi è in discussione, •ab,bia realmente un senso•. In modo da evitare nuove sorp,rese e tensio 1 ni, ed i:l rirpeters:i ciclico e p,eren•ne delle frustraz.io,ni, e lo spreco di intelligenze e di energie che ne deriva. 3) Tutto questo richiederà, ne1la sua visione di insi 1 eme, L1no studio ed uno sforzo di pi1anificazio,r1e, a livello delle strutture ,azien·dali singole e dei pubblici poteri, per quanto riguarda il fabb 1 isogno del tipo di uomini e di preparazione per i v·ari settori che le singole aziende e le attività produttive nel loro insieme riich1 iederanno, per quanto riguarda l'orien.tamen•to e l'organizzazio1ne degli studi, delrle p1 rofessio 1 ni, e l'assistenza ai giovani ed alle famiglie n·ella determi 1 nazione delle sce,lte e delle attitudini. Questo, s,ignifica, quindi, pianificazione, per qu·anto po,ssibile, anche delle esigenze ·e ·delle aspettative individuali: ,apparente limital)ione delle lib•ertà individu·aili, che tuttavia servirebbe ·ad evit 1 are che le università e i1 n genere lie scuole, sfo,mino giovani destinati ·a non tro1 vare lavoro per t1na scelta sbagliata 01 senz,a sbocco, o corndannati ad essere dei frustrati o •degli sp,ostati, per evitare che le aziende utilizzino, molto spesso a:l di sotto ·delle loro possibilità ed a-s.pettiative, i gio.- vaini laureati. Si rende conto lo Stato, ed i suoi orga·ni, che anche questo è uno degli aspetti del prob·lema? 4) Si è p·arlato molto, in questi ulitimi tem1 pi, della necessi,tà di adeguare le strutture p·olitiche ed amministrative alla imp-etuosia crescita della società civile. Io p,enso che il ,disco1 rso debb1 a essere ap•p·rofondito ed esteso: le strutture della stessa società civile 1debbono a loro vol,ta adeguarsi al livello ·di maturazione e di crescita delle esigenze psic()-Jsocio·lo1gichedegli individui. Riforma delle università e delle ·amministr.azioni: ,d'accordo, ma anche revisione delle politiche ,di ,app,roccio e di sviluppo, ·di valutazione e di trattamento, di co,ns.iderazione nel ·più ampio senso del termine, dei pro,pri dipendenti laureati o no, da parte delle az,iende, e non solo delle aziende private. Un consap,evole, ragion·ato e critico riappo,rto di lavoro, scevro ·da mitolo,gici contenuti ,di iidenti,ficazione ed appartenenza. Relazioni « ci·vili » ed « umane», non la loro vernice paternalista o neocapli.talista. SERGIO ANTONUCCI 64 BibliòtecaGino Bianco
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