.. Giornale a più voci L'azienda e gli studenti Non sappiamo quale sarà l'evoluzione del movimento studentesco nel 11ostro paese, nei suoi rapporti con le strutture accademiche, con i p•ubb,lici poteri, con il mondo po'1:itdco e cultura.le. Tuttav,ia, qual,i che siano le previsioni su questa evoluzione, quali che siano i giudizi che si po,ssono dare sui miti e sulle illusioni dei gio1 vani, sul loro estremismo o infantilismo politico, sulla contestazione globale, la ventata anarchioa, ecc., mi sembra certo che l'ondata non sarà riassorbita tanito faciln1ente, ma i suoi effetti continueranno a farsi sentire fria .Je giovani generaZJiond sul piano psico,logico, sociologico e pedagogico, e non sarà più possibile non tenerne conto nell'Università e fuori. E bisognerebbe fin da ora abituarsi a valutare in modo profondamente diverso la presenza dei gio,vani nella scoietà. Dopo aver parteoip 1 ato come « uomo cli azienda » ad un sen1inario organizzato da un gruppo di studenti di econom 1 ia di Geno,va sul tema « l'inserimento dei laureati nell'iindu,strJa », mi son trovato a pormi, vi,vaci e pressanti, alcuni interrogativi - che non m.i sembra siano stati ancora considerati dagli osservatori e dagli interpreti del movimento studentesco. Eccoli, brevemente. Qua1i saranno i rap,porti che si instaureranno fra il mondo aziendale ed ,i giovani laureati che com,incera,nno ·ad uscire dalle nostre università, rinnovate o comunque scosse dall'attuale ondata rivoluzionaria? Si rende conto l'industria del grande mut 1amento che il movdmento studentesco non potrà non avere apport,ato nella mentaLità e nell'atteggiamento dei giovani che da oggi in avan,ti, si può dire, cominceranno ad entrare nelle attività produttive? Comprendono d'altra pa,rte i g,iovani - e comprende la società - che, se si vuole che la riforma universitaria per la quale essi combattono abbia un senso, bisognerebbe che anche a valle, cioè nelle attività nelle quali essi a11dranno poi ad inser.irsi, le strutture e le mentialci!tà siano mo1 difica.te o rinnovate in modo da non creare autom 1 aticamente nuove frustrazioni e nuove tensioni? Devo confessare che uscendo dall'un,iversità, quel·la sera, ho provato come un senso di vergogna. Sì, avevo riservato un certo spazio, •alla fine del mio intervento, a qualche accenno a questi nuov.i problem,i che le aziende ed .i giovani devono essere preparati ad affrontare nel prossimo futuro, ed avevo cercato di evitare le veneri e gli amorini di cui 11.ormalmente grondano tutti gli « incontri fra studenti e mondo del lavoro»: la retor,ica efficientistica ed ottimistica con la quale - dopo quel 1la scolastica - siamo abituati ad i1nbottire i giovani. Ma in realtà ero andato a ripetere il so1ito diiscorsetto aziendale fritto e rifritto sulle carattertlstiche che le a~iende cercano nei candidati, sulle politiche di inserimento, addestramento e sviluppo, sulle strade che possono aprirsi ai giovani di belle speranze, ·ecc... Mentre dall'altra parte c'erano giovani desiderosi, b,isognosi e preparati - forse senza che loro stessi se ne rendessero conto -- ad un discorso del tutto nuovo, che partisse 59 BibliotecaGino Bianco
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