Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Adriana Bich I risultati nel complesso sono sod.disfacenti; la percentuale dei « maturi» è ragionevolmente alta. Il confronto tra scuola privata e scuola pubblica dà, come è lo,gico, una certa superiorità a quest'u~tima; .nello stesso tempo, tra le due non vi è un distacco tale da far suppo·rre un qualche atteggiamento « vessatorio» ·da p,arrte dei p,rofesso·ri dello Stato, che fungono da esaminatori, verso .le scuole non statali. Dieci anni prima, nel 1954-55, furono esaminati 16.717 interni delle scuole statali, e i licenziati furono 13.011, il 77,7%. È sensibile, come si vede, l'aumento percentuale dei risultati positivi tra questo e l'ultimo rilevamento. In quello stesso anno, poi, si 1 presentaro-no alla maturità 4.816 alunni di scuole private, di cui o,ttennero il dip,loma 3.623, il 75,2%. Anche allora vi era, quindi, una certa maggior percentuale di promossi tra i provenienti 1 dai licei governativi e •dal confronto risulta che ormai il divario tra sou:ola privata e pubb,lica si è stabilizzato 1 su valori del 3-4% circa. Tuttavia va notato che gli istituti privati tendono semp,re più al recupero dei ripetenti, ·reclutando molta ·della loro clientela tra elementi che, cimentatisi una volta con l'esame nella scuola di Stato, preferiscono, resp,inti, ritentarlo presso di loro, con l'idea che colà sia « più facile » ottenere il sospirato diploma. Q·uesto è un fattore che non va trascurato se si vuole interpretare rettamente il significato dei dati sopra riportati. È diminuito invece iJ 1 rap·porto rispetto ai candidati regolari, ·degli esterni, i cosiddetti «privatisti». Nel 1954-55, ipfatti, essi erano 3.922 su 25.455 esaminati complessivi, cioè il 15,4% del totale. Nel 1964-65, su 32.779 candidati, sono stati 3.761 circa 1'11,4%. La disposizione secondo cui, salvo casi eccezionali, i privatisti devono sostenere gli esami presso, le scuole statali, è stata generalmente rispettata, tanto che 3.383 si sono p,resentati in queste, e se ne sono diplomati 1.552, circa il 45,8 per cento•. Negli istituti privati sono stati esaminati solo 378 esterni; di questi però 299, ossia il 79%, con riisultato positivo. LI che in verità è un po' troppo rispetto a coloro che, in condizioni analoghe, sono affluiti regolarmente alle scuole pubbliche. I p,rivatisti sono comunque ancora troppi e rappresentano un grosso problema per la comunità e soprattutto per la scuola, che in essi prende coscienza di parecchie sue manchevolezze. A parte tutte le considerazioni, per cui di volta in volta lo p·sicologo li giudicl1erà « disattenti», l'esaminatore esasperato « avventurieri>>, quello benevolo « pietosi casi umani », è grave che essi alla scuola non chiedono, o non chiedono più, una formazione e una cultura, ma solo un diploma. Per trasformare un normale studente in «privatista», concorrono fattori individuali, connessi con la loro reale incapacità verso lo studio in generale o, verso un determinato tipo di studi, cui si sommano comun1que sempre carenze sociali, come mancanza di controlli attitudinali fatti seriamente e in tempo, insufficienza o assenza ·di doposcuola, biblioteche realmente funzionanti, grupp 1 i di studio, che servano per rimediare alle· •difficoltà in cui si muovono molti giovani, fortemente ostacolati dalla p·rovenienza da un amso .._ Bibli·otecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==