Mario Canino È opportuno innanzitutto rilevare ch·e in ogni econo·mia non ancora matura è del tutto logico che le regioni maggiormente dotate possano esprimere tassi di crescita p-iù elevati delle altre regioni;. inoltre, occorre far presente che si tratta di previsio,ni « neutre», ovverosia di previsioni ottenute dall'estrapolazio,ne delle tendenze manifestate durante gli « anni 'SO» e nella prima parte del decennio in corso,, senza che si siano tenuti in alcuna considerazio 1 ne e i presumibili effetti degli incentivi in corso e l'azione pubblica che può ancora essere svolta prima che spiri il termine del periodo programmatico 1• Pertanto, non è da escludere - e lo dicono gli stessi autori dello studio - che i risultati definitivi del 1970 possano essere, per le regioni meridionali, mo,lto mi,glio,ri di quelli attualmente p·revisti. Trattain 1do-si, infatti, di previsioni «neutre», i dati ipotizzati sono suscettibili di notevo,li variazioni a seconda della maggio,re o minore jncisività dell'azione p1 t1bblica, sia essa a livello nazionale o a livello locale. Anzi, a livello locale soprattutto. E, in proposito, va osservato che è su questo piano che si faranno principalmente sentire i ritardi che hanno contraddistinto l'iter dei piani di sviluppo regionale. All'inizio del periodo, anche sotto questo p-rofilo, no·n tutte le regioni sono partite da una stessa base. Ciò vorrà dire che dove sono stati già effettuati opportuni studi e ricerche e do.ve sono stati compiuti passi concreti per avviare un processo di sviluppo modernamente inteso, il tempo disponibile prima che termini il quinquennio, potrà essere proficuamente impiegato e varrà a im,primere un maggiore impulso alle attività produttive. E la conferma a una simile affermazione la si puo avere molto agevolmente. Se si analizzano i singoli tassi di incremento regionali che concorrono alla formazio·ne del saggio di sviluppo ipotizzato per il reddito dell'intera macro,regione meridionale, si nota che l'aumento ,più elevato risulta quello della Puglia: con un tasso medio annuo di incremento del prop•rio reddito pari al 6,65% la Puglia si pone, infatti, nelle p·rimissime posizioni della graduatoria nazionale, che si può istituire appunto in base ai saggi di incremento, all'immediato ridosso della Liguria (6,96%) e prima del Veneto (6,59%), della Valle d'Aosta (6,27%) e della Lombardia (6,16%). Come mai la Puglia presenta un tasso di sviluppo così elevato, mentre i tassi di tutte le altre- regioni meridionali non si discostano molto dal 4% annuo? La ragione non è poi così dìfficile da ricercare. In effetti, anche a voler tener conto della neutralità delle previsioni del Prof. Tagliacame, no-n si può non ricordare che in Puglia si sono verificati, in questi ultimi anni, alcuni avvenimenti di grande rilievo che certamente hanno dovuto influire in senso positivo sulla struttura economica regionale e che, per quanto si voglia essere neutrali, faranno sentire certamente i loro effetti a prescindere da qualsiasi azione d'intervento. Intendiamo riferirci a tutte quelle azioni che hanno preso il via dalla decisione della CEE di affidare alla ITALCONSULT il co,mpito di in-dividuare nell'area della comunità il luogo in cui impiantare un po,lo di sviluppo organicamente concepito, per 48 BibliotecaGino Bianco
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