Editoriale Destalinizzazione, desatellizzazione, liberalizzazione: sono i tre gradini di tin'escalation cui aspirano le forze progressiste di ogni paese dell'impero staliniano, mentre le forze progressiste della stessa Unione Sovietica sarebbero disp·oste a pagare con la desatellizzazione degli altri la destalinizzazione e liberalizzazione nel prin10 paese del co11zunismo. Le forze progressiste della Cecoslovaccl1ia, emerse da iLna liLnga notte staliniana cfLe sembrava avere sperzto anche gli itltimi bagliori di una nobile tradizione democratica, avevano conquistato il potere nel ge11naio di quest'anno e si era110 consolidate al potere in primavera: in qitesti pochi mesi, coraggiosa1nente e coerentemente, avevano intrapreso non solo una politica di destalinizzazione e di desatellizzazione, piit o meno ricalcata sitlle linee della destali11izzazione e desatellizzazione già avviate dalla litgoslavia prima e dalla Romania poi, ma a11che una politica di liberalizzazione quale né la Jugoslavia, né la Romania avevano finora tentato di avviare. Non si pitò dire, tuttavia, che le forze progressiste della Cecoslovacchia no11 si fossero p·oste realistica1nente il problema dei limiti sia della politica di desatellizzazione che della politica di liberalizzazione. Per quanto rigitarda i limiti della politica di desatellizzazione, Dubcek e gli altri comunisti « liberali >> di Praga avevano sempre dichiarato di voler n1a11tenere quell'adesione al Patto di Varsavia che l'Ungheria di Nagy, a suo ternpo, aveva invece messo in discussione, con una dichiarazione d'i neutralità che aveva scatenato, e for11ito la giustificazione, alla repressione sovietica. E per qita11to riguarda i li111iti della politica di liberalizzazione, il revisionismo cecoslovacco non aveva ,nesso in discussione immediatamente e direttan1ente il pri11cipio del partito unico, 1na soltanto il principio del monolitismo del partito unico. È anche vero, però, che la spinta alla liberalizzazione si manifestava, sitlla via cecoslovacca al socialismo, nella ricerca cecoslovacca del « socialismo dal volto itn1ano », tanto prepotente da far ten1ere alle forze conservatrici che detengono il potere nella Ger1nania orientale, in Polonia, in Bulgaria, in Ungl1eria, che il « morbo di Praga» si potess·e diffondere e potesse qui11di 1ninare le basi sulle quali ancora si regge il potere di quelle forze in questi paesi. E sono state probabilmente anche le pressioni delle forze conservatrici operanti nei paesi dell'Europa orientale ad alimentare le crescenti preoccupazioni dei conservatori sovietici, 3 · BibliotecaGino Bia co
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