I Giornale a piìt voci Finora, comunque, due permanenti ostacoli a questo moderno assetto sono rappresentati dalla progettata « seconda strada sorrentin1a » e dall'atteggiamento della Sovrintendenza ai monumenti. Tanto la «Nota» di « Italia Nostra », quanto lo studio di Angerio Filangieri, citati prin1a, non escludono aprioristicamente l'utilità di una nuova strada di accesso. Soltanto « Italia Nostra » - per parte sua - invoca che « ogni decisione sia preceduta ed accompagnata dalla elaborazione e dalla rigorosa messa in applicazione di Piani paesistici e regolatori, unitariamente concepiti e vincolanti anche situazioni già pregiudicate da permessi di costritzione dei quali, se necessario, va imposta la revoca » e che, inoltre, « la seconda strada non contribuisca, con l'eccessiva rapidità dei collegamenti realizzati, alla degradazione dell'intera Penisola in un'area satellite di Napoli». In pa,rticolare, poi, Angerio Filangieri suggerisce di « studiare molto attentamente il tracciato della progettata nuova arteria di accesso alla penisola nelle sue conseguenze urbanistico-paesistiche indirette. Tale tracciato soddisfi comunque almeno alle seguenti tre condizioni: 1) costituire una passeggiata lenta e non un asse di scorrimento veloce; 2) arrestarsi nel baricentro della regione (Sant'AgnelJo) e non oltre; 3) non discostarsi dalla esistente fascia urbanizzata, così da non riproditrne una nuova altrove ». Sono in sostanza - queste espresse da « Italia Nostra» e da Filan,gieri - le stesse p·reoccupazion,i manifestate, l'anno scorso, da un gruppo di urbanisti e tecnici dello svilup,po na.poletani »; contro di loro fu scatenata, dalle forze politiche più arretrate e compromesse della Regione, una indegna campagna denigratoria, nella quale la prospettiva di nuovi profitti prese decisamente il soppravven-to sulla necessità di t11telare il paesaggio. Ad un anno 1di distanza quelle stesse forze politiche, ancorché scoraggiate nelle loro pretese da ferme prese di posizione m,i111isteriali,non desistono, anche a costo di logorare definitivamente i rapporti coi socialisti in seno, al1 l'Amministrazione provinciale di Napohl. Anzi è proprio qui cl1e, pochi mesi prima delle elezioni politiche del 19 maggio 1968, la richiesta di un finanziamento per la nuova stra,da « sorrentina », ava!1zata dai de1nocristiani, è stata respinta dai socialisti, ma approvata coi voti determinanti della DC, del MSI e del PLI. Questa alle~a non occasionale con le destre, è costata alla Demoorazia cristiana una lunga crisi alla Provincia per il ritiro dalla Giunta, presieduta dal p1 rof. Antonio Gava, della delegazione sooialista. Il prof. Gava non sembra, tuttavia, aver valutato chiaramente il prezzo politico che sta pagando ad un p•rogetto di strada p,reparato sotto la pressione di interessi speculativi e senz,a aver fissato preventivamente le miisure di salvaguardia del p,aesaggio. La strada rapp,resenta un obiettivo primario, anche a costo di una crisi permanente alla Provincia! Il secondo ostacolo, ad un moderno assetto delta peniso 1 la sorrentina, è rappresentato, come abbiamo ·detto, dall'atteggiamento del sovrintendente ai monumenti, prof. Armando Dillon. Accusato da gran parte della stamp,a nazionale per non aver saputo proteggere, come si conveniva, aree d'immenso valore culturale, estetico ed economico (come ,la peni·sola sorrentina, 45 Biblioteca Gino Bianco
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