Note della Redazione la protesta studentesca. I comunisti francesi, invece, hanno subito, il 25 giugno, un verdetto di condanna: non tanto perché le elezioni sono state vinte dai gollisti, grazie alla coagulazione a destra dei sentimenti di preoccupazione di gran parte dell'elettorato, anche dell'elettorato operaio·; grazie alla paura suscitata da un'alternativa di fronte popolare, e sia pure di un frontismo a maglie larghe; grazie alle reazioni provocate dal movimento studentesco, da azioni del movimento studentesco nelle qiLali il 1novimento operaio non ha voluto, e non poteva volere, trovarsi coinvolto. Non tanto, dicevamo, per i risitltati elettorali; ma in quanto proprio i comunisti sono stati accusati, denunciati e infine condannati: come traditori del movimento studentesco e come rinunciatari di fronte alle occasioni rivoluzionarie che il rrzovimento studentesco aveva cercato di creare e, a giudizio di alcuni, aveva saputo creare. Lasciamo da parte per ora la discussione approfondita sulla reale portata rivoluzionaria di queste occasioni, e quindi sul reale valore della condanna subita dai comu11isti francesi: se più o meno giust.a. Certo, non sarebbe affatto una discussione oziosa; e per quanto ci riguarda siamo propensi a ritenere che sia molto semplicistico, ed anche ingiusto, parlare dei comunisti francesi conze dei traditori del movimento studentesco e come dei rinunciatari rispetto alle occasioni rivoluzionarie create dai Cohn Bendit e dai Sauvageot; perché i comunisti hanno valutato che il movimento studentesco poteva paralizzare l'economia francese, ma non aveva affatto creato occasioni per la rivoluzione: se mai, aveva creato pretesti per la reazione. Comunque sia, quello che ora ci interessa non è il giudizio sul comportamento del PCF prima del 25 giugno, ma l'analisi del comportamento del PCF e del PCI dopo il' 25 giugno e in vista di quell'appuntamento per l'autunno che il movimento stitdentesco di tutti i paesi dell'Europa occidentale ha dato alle forze politiche. Il PCI non ha potuto non ricavare dall'esperienza francese, quando il 25 giugno se ne è potuto valutare e 1nisurare l'ùnniediato risitltato politico, questa considerazione: che essa aveva di colpo cancellato le ragio11i di quello stato d'animo d'euforia che le elezioni del 19 maggio sembravano autorizzare (nella misura in cui la protesta degli studenti italiani, nel 1nomento del voto, era stata, per così dire, disciplinata; e si era risolta, elettoralmente, non più nella temuta alluvione di schede bianche, ma in un apporto, disciplùiato, appunto, di nuovi voti, di molti 1iuovi voti alle liste ed ai candidati di estrema sinistra). Il PCF, dal canto, suo, non poteva rassegnarsi a subire passivamente il verdetto di condanna con il quale gli si voleva ,addossare tutta la responsabilità del rafforzamento gollista, seguito al momento in cui, a torto o a ragione, si era creduto, da parte di molti, nel « risveglio della Francia», e quindi nell'imminente rovesciamento del regime gollist.a. Si è presentata al-- Zara l'occasione, per i leaders del PCI e del PCF, di volare a Praga e a Mosca; é di assumere la parte di coloro che sposavano la causa del revisionisnio cecoslovacco contro coloro che a Mosca volevano contrastare questo revisionismo; ma anche contro coloro che a P,arigi, a Roma, a Berlino, da posizioni cinesi e cubane, inte1itavano il processo alla « degenerazione in senso 32 BibliotecaGino Bianco ......
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