Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Lanfranco Orsini be reso più accelerata ed esplicita, per altra via, l'esigenza di una evoluzione del Sud verso lo sviluppo industriale; e qui s'inseriva nel 1964, punto di arrivo di questa nostra parabola, la ,,icenda. di Orlando Rughi nel romanzo di Bernari, anch'esso con una tecnica narrativa assai nuova rispetto alle precedenti esperienze dell'autore, parallela alla nuova realtà raccontata, alle sue ambiguità e ai suoi contrasti. Ot1alcosa, come avvertiva Bemari, andava mutando e maturando 11elSud; e se nel precedente paragrafo abbiamo parlato in genere di problematica culturale e di narrativa del Meridione, sarà forse ora opportuno, riconosciuto il fenomeno che pur attraverso ostacoli e remore va lentamente ma inarrestabilmente cambiando realtà sociale e di conseguenza concezioni e modi di vita, verificare fino a che punto l'evolversi dei contesti ambientali ed economici abbia trovato l'equivalenza in una nuova cultura e da essa interpretazione e incremento, e quali siano le più vistose conseguenze causate dal contrasto, che nel Sud è notevolmente più vivo, fra tradizione e rinnovamento: se infine, e per quali strade, alla narrativa meridionale sia dato un fruttuoso recupero di cultura in una situazione più mossa. Non voglio qui soffermarmi sull'aspetto economico, sociale, industriale, politico, che è quello di cui sono meno informato e sul quale non potrei pronunziarmi se non per alcune impressioni del tutto approssimative, o per ripetizione di quanto gli esperti hanno documentato e accertato per loro conto. Vorrei parlare piuttosto di quella che Walter Mauro 3 ha definito « l'evoluzione interpretativa che ipocrisie non solo del passato vanno subendo, primi fra tutti i problemi dell'amore e del peccato ». Episodi come quello di Franca Viola, la ragazza di Alcamo che ribellandosi a un codice secolare di prepotenza e femminile schiavismo mal camuffato da onore si è rifiutata di sposare l'uomo che l'aveva rapita e sedotta, son senza dubbio indicativi di t1na evoluzione, che non può non essere accolta senza compiacimento, verso un più civile concetto della dignità della donna e della stessa moralità del rapporto matrimoniale e di tutto l'umano convivere. Ma Franca Viola è dovuta fuggire dal suo paese, ed è qui, nel fraintendimento e nell'ostilità che il suo gesto di libertà e di coraggio ha provocato in tutto un ambiente retrivo, il segno evidente, e vorrei dire simbolico, del pericolo e dell'attrito che i nuovi contenuti - morali sociali econo-mici - possono oggi, e ancora per molto tempo, produrre nel comportamento e in certe strutture più culturalmente arretrate del nostro Sud. La sutura di queste considerazioni sociali col nostro tema che vuol essere prevalentemente letterario si fa qui delicata e difficile e si presta 3 W. MAURO, Mezzogiorno e cultura, Ediz. Nuovo Mezzogiorno, Roma 1967, p. 10. 28 Bibli.oteca·GinoBianco ......

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