Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Narrativa meridionale e proble111atica di cultura problema delle tecniche narrative. Per fare un recente esempio meridionale e meridionalistico, si può citare Bernari e il suo ultimo libro Era l'anno del sole quieto: lo scrittore, così tradizionale e naturalista nei romanzi precedenti, ha rinnovato le sue strutture solo in questo, che a differenza da essi ha un contenuto saggistico ed ideologico ben più esplicito e dichiarato. Perché la problematica culturale inevitabilmente conduce al rinnovamento delle strutture, assumendo da esso il ritmo narrativo qualcosa di più composito e di più tendente alla riflessione critica nell'interno stesso della creazione. II L' « anno del sole quieto » fu il 1964; ed è quello nel quale il Bernari fa svolgere il suo romanzo, che narra l'avventura emblematica di Orlando Rughi, uomo di scienza e di tecnica, venuto nel Sud co·n l'intento di rinnovarlo attraverso una moderna e illuministica industrializzazione che sostituisse alla superstizione e al denaro più civili ed umani valori. A parte la vicenda roma11zesca e il pessimistico fallimento che la conclude, è indiscutibile che il Sud va cambiando e lentamente industrializzandosi, per cui si è capito da tutti che a scrivere, per esempio, di Napoli sono ormai fuori corso i temi, precedentemente obbligati, del « basso » o dello « scugnizzo » o della piccola e piccolissima borghesia. Il dramma essenziale di Napoli (da troppi impietosamente rappresentato come co·mmedia) non è più in queste classi dove davvero qualcosa si è mosso; e bisogna anzi credere che, con tutto il ritardo inevitabile per le diverse condizioni economiche storiche ed ambientali, questo aspetto del Sud così evidente da costituirne finora il folklore, e che è il primo a dare nell'occhio, vada via via scomparendo e livellandosi a grandi passi con il costume e la mentalità più evoluta che appunto altre condizioni economiche storiche ed ambientali hanno prodotto nel Settentrione. Il dramma di Napoli - ed è elemento di sottofondo essenziale al problema che abbia1no fin qui rilevato nell'ambito più specificamente letterario· della sua narrativa - è tuttora, per riprendere la pagina di La Capria che abbiamo citata all'inizio di questo nostro discorso, la sua ambivalenza di grande metropoli tuttavia non toccata, o solo di riflesso sfiorata, dalla mo·dernità delle idee e dei rapporti, da quel famoso gulf-stream della Storia la cui mancanza immobilizza e affattura nell'introversione e nella sfiducia,· in una lentezza (non intellettuale ma pratica) che è quasi una specie - stranissima in questa terra del sole - di amletismo o diaframma tra il pensiero e .l'azione. · Ma un altro libro, apparso lo stesso anno (1961) in cui La Capria pub25 Biblioteca Gino Bianco

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