' I Dall'« opulenza» al benessere agli altri paesi sviluppati, assumere come esistenti condizioni che esistono soltanto (o quasi soltanto) negli Stati Uniti, o addirittura condizioni che si ritengono esistere negli Stati Uniti 11 • Galbraith afferma 12 : « Il titolo di produttore, nella nostra società, sembra avere un carattere di sicuro prestigio. Il proprietario di una distilleria, di un drive-in, o di un cinodromo, è un produttore. Non sarà un produttore di fondamentale impOTtanza, ma è sempre un produttore. In tale sua veste, egli viene considerato nella comunità come uno dei suoi sostegni o pilastri, come una fonte della sua ricchezza, cosa che non sempre capita a un preside di scuola secondaria o a un curato ». L'autore sembra assumere che questa sia la situazio,ne normale di un paese capitalistico sviluppato, e sembra non rendersi conto che i fatti che egli riferisce, nella misura in cui sono veri (forse oggi meno di quando scriveva queste parole: forse oggi negli Stati Uniti J. K. Galbraith è considerato più importante di un medio imprenditore) sono veri solo negli Stati Uniti: in Europa la situazione era ed è molto diversa. Il mito della « produzione come fine a sé stessa» (che del resto ha avuto storicamente un notevole significato progressivo) è indubbiamente più radicato negli Stati Uniti che in Europa. Da questo punto di vista Galbraith sembra sopravvalutare i « successi » dell'URSS. « ... L'Unione Sovietica ha realizzato una serie di sensazionali progressi scientifici e tecnici. Nessuno o almeno non molti hanno insinuato che essa, nel far ciò, si sia trovata in stato di inferiorità a cagione di un prodotto nazionale lordo troppo modesto. Coloro che un tempo alzavano tanto la voce sul problema della produzione, non hanno aperto bocca, almeno su questo argomento. È apparso evidente che la nostra incapacità di mantenerci al passo con questi successi sia dovuta alla nostra incapacità di concentrare le necessarie risorse sui fini desiderati. Qualcuno ha anche fatto osservare che nella stessa settimana in cui i russi lanciavano il primo satellite artificiale, noi lanciammo una magnifica serie di nuovi modelli di automobili ... » 13. Questo passo dà l'idea di quanto la cultura nordamericana sia vulnerabile di fronte all'iniziatìva dell'URSS, e spiega con1e gli Stati Uniti non sia110 ancora riusciti ad assicurarsi nel mondo occidentale un'ege11 P. es. sembra che i critici della società opulenta, a cominciare dallo stesso Galbraith (ma altri in misura anche maggiore: p. es. R0BERT THEOBALD, The Challenge of Abundance, New York 1961, in italiano I problerrii delle economie opulente ET/ AS Kompas, Milal).o 1965) abbiano sopravvalutato l'« opulenza» degli Stati Uniti. 12 La società 'opulenta, cit., p. 186-187. 13 o . 3""5 p. Cl t., p. .) . 117 BibliotecaGino Bianco
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