Ferdinando Virdia a quei tempi, di Bertolucci, di Spagnoletti, di Guanda, dell'assidua vicinanza di Bassani, che favorì la formazione di un notevole gruppo culturale di gioivani e meno· giovani destin~ti particolarmente ad alimentare le redazioni culturali di importanti case editrici. Appunto per questo, « Il Raccoglitore » mi se1nbra un fatto positivo di notevole importanza, se non altro come indice delle vere funzioni di queste pagine librarie, che si concretano essenzialmente nello stimolo alla creazione di t1na cultura attiva, con la formazione di gruppi omogenei di studiosi e cli recensori, che siano posti in grado di irradiarsi in un contesto più ampio. Occo1 rre aggiungere che le pagine librarie dei gio,rnali italiani nascono altresì in seguito alla trasformazione, ed anche alla sparizione della terza pagina tradizionale. Non entreremo in una ricorrente polemica sull'utilità o meno di questa particolare tradizione. È innegabile tuttavia che la terza pagina ha avuto nel corso di un cinquantennio una sua non trascurabile funzione di divulgazio·ne culturale, ma va ricordato altresì che la sua crisi è in gran parte dipendente dall'impostazione letteraria di questo settore del giornalismo italiano, impostazione cl1e ne ha fatto in molti casi il veicolo di una letteratura di •evasione, di una cultura aristocratica caratterizzata da scarsi legami con la realtà contemporanea, e a voite persino con gli sviluppi della stessa letteratura nel mo,ndo. Anche in questi settori dovremmo notare se non proprio un disinteresse da parte dei curatori delle terze pagine prebelliche ed anche post-belliche verso il libro di cultura, certo un interesse molto occasionale e relativo, spesso ristretto alla produzione saggistica più direttamente vicina alla letteratura nelle sue varie forme ed espressioni. Nel corso di ques,to dopo,gt1erra, la « terza pagina », o la pagina che la sostituiva in alcuni giornali, si è venuta trasformando in un settore sempre più politicamente impegnato del giornale, con servizi dall'interno e dall'esterno, con inchieste sociologiche e di costume, ed anche con indagini sulle nuove correnti della cultt1ra mondiale, concedendo sempre meno agli elzeviri non impegnati, anche se nei maggio,ri giornali so,pravvive la tradizione dell' « apertura di terza » affidata in genere alla collaborazione di scrittori di primo piano, una so,rta di « salotto buono· » o di vetrina del giornale stesso. La settimanale pagina libraria sopravviene dunque a colmar·e questo vuoto, con un interesse più spiccato - pur mantenendo essa nella maggior parte dei casi una accentuazione letteraria - per la produzione saggistica sociologica, storica e scientifica dell'editoria italiana. Tuttavia dobbiamo annotare co-me a poco a poco queste pagine librarie abbiano rivelato 102 ..... Biblioteca Gino Bianco
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