Nord e Sud - anno XV - n. 105 - settembre 1968

Il Movirnento studentesco e le Facoltà di Architettura parati alla lotta per la creazione di una migliore società gli studenti potranno contribuire a mutare le deplorate condizioni presenti. Contrariamente, la massificazione dell'ignoranza non potrà non incrementare il numero dei falliti; i quali saranno poi tutti inevitabilmente disponibili per qualsiasi prestazione e, prima fra tutti, quella - davvero turpe ed insieme im1nanente - che è rappresentata dalla speculazione edilizia. In altre parole, se una migliore qualificazione degli studi non è assunta come la prima e più urgente richiesta che spetti agli studenti di avanzare, si accrediterà il sospetto che essi, piuttosto che rifiutare la società r~pressiva, ne costituiscano una implicita e coerente espressione. È vero, però, che anche per questo il Movimento studentesco avrebbe una sua risposta, pur se non chiaramente manifesta; e cioè che, in definitiva, l'inflazione degli studi accelererebbe il disfacimento dell'attuale « sistema», creando quindi le pren1esse per ricominciare ex novo; come se una nuova cultura potesse e dovesse nascere dalla distruzio11e del passato e, in una concezione del mondo totalmente meccanicistica e pratica, non potessero essere disponibili tutti i cornpitter necessari all'esatto calcolo delle densità demografiche e delle corrispondenti strutture, senza bisogno di molti architetti e delle loro personali problematiche. Siamo quindi di nuovo al dilemma accennato : o la riforma, radicalmente e tenacemente affermata, allo scopo di realizzare un rinnovamento progressivo - e quindi una Università critica ed autonoma - oppure la « contestazione globale ». Ma anche questo discorso rischia di apparire generico se non si definisce quale dovrebbe essere la funzione dell'Università in una condizione di reale autonomia. A tal fi11epotrebbe essere utile muovere dalla coscienza - oggi alquanto diffusa - che tutti i partiti politici, sotto ogni latitudine, sono in crisi perché non più aderenti ai giganteschi problemi che distinguono il mondo presente. La crisi di orientamento e di destino dipende oggi da fattori 11uovi e rivoluzionari per la loro stessa imp,revedibile configurazione. Occorre quindi che un grande sforzo, rivolto alla intelligenza delle cose, costit1.,1isca il presupposto di qualsiasi determinazione pratica, circa i futuri ordinamenti della vita associata; ed in tal senso occorre, oggi piì.1 che mai, che l'Università svolga una politica della cultura in netta opposizione alla politica culturale dei partiti. Per questa via l'Università dovrà ridefinire la ragione d'essere e. lo scopo della sua auto,i1omia. In particolare, i nuovi compiti dell'urbanistica e dell'architettura investono una totale revisione dei nostri mo,çii di vita; una revisione che si dovrebbe fondare sulla moderna riscoperta dei bisogni dell'uomo, insieme con le esse11ziali acquisizioni delle esperienze che ci vengono 99 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==