Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

• Puglia da program1nare anzi, doverosa. La risposta forse più elementare, ma c-ertamente meno inverosimile, è che il Comitato Regionale per la Programmazione ha assolutamente sottovalutato l'importanza della sua funzione, per modesta che essa fosse, nel contesto e nel concerto ,delle decisioni nazionali. Il CRPE ha funzioni piuttosto indicative, consultive, di organo periferico della programmazione nazionale. Ma non per questo esso ·deve limitarsi all'accademia, all'esercitazione retorica, evitando di farsi delle idee chiare sulle p•rospettive future dello sviluppo regionale. In Puglia è accaduto invece che tutto si prendesse sotto gamba, a cominciare dalla questione della Segreteria. Per almeno due anni il Comitato non ha avuto un Segretario ed una Segreteria, e si è basato sul frammentario lavoro delle Commiss'ioni, senza formulare un indirizzo di lavoro preciso e coerente. Oggi si pagano le conseguenze. È una nuova prova della non ancora raggiunta maturità da parte dell'intera classe dirigente pugliese, a tutti i livelli. Quale altra interpretazione bisogna dare, per esempio, dell'assenza di alcuni esponenti del CRPE, giustificata dal fatto che essi sono impegnati nei lavori -della propria amministrazione? Programmare per la regione è dunque meno importante che fare il sindaco o l'amministratore provinciale? Dal momento che, in fondo, le decisioni effettive le prende il CIPE o il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, o l'E.NI, verrebbe voglia di dire che, effettivamente, programmare per la regione, nel modo in cui si programma oggi, è assolutamente meno importa11te cl1e fare il sindaco o l'amministratore provinciale. Ma allora da che parte bisogna incominciare, per introdurre un costume nuovo? Io penso che si dovrebbe cominciare appt1nto dal qualificare i Comitati Regionali, nei quali dovrebbero credere molto di più coloro che ne fanno parte, e qt1indi dedicarvisi, con 11nminimo di preparazione. Altrin1enti non si esce dal circolo vizioso. Perché in altre regioni, meridionali o - soprattutto - settentrionali che siano, le cose sono andate diversamente? Ed è proprio impossibile che vadano meglio in Puglia? PASQUALESATALINO Post scriptu1n. Il 30 luglio il CRPE ha approvato lo schema pugliese. Lo ha fatto « rapidamente », come ha sottolineato il quotidiano locale, dopo aver vagliato in due sedute ristrette e4 in tre plenarie i centocinquanta emendamenti che erano stati presentati da ogni parte. 97 BibliotecaGino Bianco

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