Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Puglia da progran1111-are sione dinanzi al CRPE riguarda il quinquennio in corso (che bellezza, programmare ... per il 1966!); non ci sono dunque contrasti in questu senso. Ma è altrettanto vero che il CRPE potrebbe anche essere maggiormente considerato_. dal momento che lo si è creato, in Puglia, come nelle altre regioni. Invece dobbia1no assistere ogni giorno a prevaricazioni che ra-sentano l'assurdo: il « polo pugliese » è nato al di fuori della portata del CRPE; lo stabilimento petrolcl1imico di Manfredonia altrettanto; ed ora ecco l'autostrada Bari-Calabria. Chi volesse a tutti i costi trovare un punto di convergenza potrebbe dire che nello schema pugliese si parla di polo industriale, di industria petrolchimica a Manfredonia, di migliori collegamenti con la Calabria. Ma perché, ed in che modo se ne parla? Il polo veniva insistentemente chiesto perché esisteva lo studio della CEE: quello che il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno ha varato è quasi un'altra cosa, comunque non concordata: l'intera politica della programmazione concertata esclude infatti dal « concerto » i Comitati Regio,nali. L'industria petrolchimica veniva chiesta perché si sapeva che l'ENI aveva intenzione di realizzarla, così come era stato annunziato già da molto tempo: la gran polemica che si continua a fare sulla localizzazione dell'impianto è la migliore prova dell'assoluta mancanza di coordina1nento fra centro e periferia; il CRPE ha bellamente eluso la questione, malgrado alcune prese di posizione da parte foggiana, lanciando lo storico appello: « fatelo e fatelo presto », senza dire dove. Ora siamo all'autostrada. Ben venga, lo abbiamo detto subito; ma allora questi Con1itati Regionali non servono proprio a niente, se debbono limitarsi a fare un lavoro retorico, avallando le decisioni altrui o chiedendo tutto, in modo da trovarsi sempre a cavallo, qualsiasi cosa si faccia in concreto? L'interrogativo ci porterebbe lontano e non gli diamo perciò risposta ancl1e perché in precedenza è capitato di dover leggere, anche su queste pagine, qualcosa in proposito. Mentre però lo schema regionale di sviluppo sta dinanzi ai consessi locali ed al Comitato Regionale, che deve definitivamente approvarlo, merita di dire qualcosa di più a tal riguardo. Non tanto per illustrarlo, poiché abbastanza se ne è detto in giro, quanto piuttosto per sollevare qualche rilievo sulla sua impostazione, secondo quel che i tecnici consulenti prima ed il Presidente del CRPE dopo l1anno affermato, in relazione a talune questioni ,di fondo. Per la cronaca, non è questo il primo schema di svliuppo, anche se si chiama così (e non è il caso di andare ad indagare sul perché di una tale decisione). In passato, cioè, poco piì1 di un anno fa, un altro documento, ugual;mente chiamato « primo schema di sviluppo regio·nale », 89 · B-ibliòteca Gino Bianco

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