Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Lanfranco Senn cale o regionale formano il settore « indotto » che vive dei flussi monetari apportati dalle attività motrici. La localizzazione dell'esperimentopilota, determinata dall'esistenza di centri urbani sufficientemente grandi per accogliere non solo i nuclei industriali di base; ma anche gli sviluppi ulteriori del polo, permetterà di raggiungere rapidamente cinquecentomila abitanti, contando sull~esodo rurale dei giovani della sua zona di influenza e sull'eccedenza dei nati sui morti della popolazjone locale. Già tre anni fa, a Bari, le fabbriche della Breda fornivano un avvio allo sviluppo nel campo della meccanica; a Taranto gli impianti in corso di costruzione occupavano già una quantità notevole di personale e raccoglievano un nucleo di lavoratori qualificati nei campi della fonderia, della carpenteria metallica e delle installazioni elettriche in particolare; a Brin·disi la mano d'opera disponibile era concentrata sulla costruzione del complesso chimico della Montecatini. Trattandosi di studiare la promozione di un polo industriale specializzato nei settori della trasformazione dei metalli e dell'industria chimica, l'asse Bari-Brindisi-Taranto presentava dunque le caratteristiche richieste. Fin qui, è evidente, non c'è nulla di nuovo rispetto alla teoria dei poli: la concentrazione delle attività industriali intorno ad un unico polo-motore (l'impresa motrice e la regione motrice di Perro.ux) costituisce l'assunto di base anche per il progetto dell'Italconsult. Ma, implicitamente, tale progetto costituisce una critica alla teoria dei poli di sviluppo: sotto forma di proposta « normativa » per l'industrializzazione di una regione, infatti, esso supera la teoria « positiva » dei poli, anche se in modo non del tutto sod,disfacente. Il Perroux e la sua scuola, infatti, osservati certi fenomeni di concentrazione e di attrazione economica (ad es. i bacini della Ruhr e del Lionese), non ne hanno però mai studiato il processo di avvio. Essi hanno solo intuito che le industrie motrici esercitano azioni di polarizzazione e di attrazione nei riguardi delle attività economiche circostanti, innescando le libere forze del mercato e provocando la nota catena di effetti. Le industrie motrici che, d'altro canto·, pr~sentano il pericolo di rimanere complessi isolati nel mezzo di un deserto - « elefanti biançhi », come li ha definiti taluno - devono essere localizzate in un milieu vivant. Questo, tuttavia, è rimasto un concetto alquanto vago, più sociologico che economico, e che comprende l'imprendito,rialità locale, le istituzioni favorevoli e i fermenti culturali. Perroux non aveva, :però, mai definito il milieu come rete industriale nella quale integrare il nuovo complesso installato. Se le attività economiche indotte sono richiamate dai vantaggi della concentrazione e dell'agglomerazione ·provocata dall'industria motrice, quali sono, invece, le motivazioni economiche che rendono conveniente 84 Biblioteca Girio Bianco -

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