I Sviluppo per « blocchi di investimento » meccanica), c'è da chiedersi come mai sia stata approntata una matrice « in quantità » e non « in valore ». Essa sarebbe stata assai più significativa, soprattutto per gli operatori che, interessati a localizzare la loro impresa nel polo, vogliono, prima di prendere qualsiasi decisione, conoscere i flussi finanziari e le loro interdipendenze. Non solo: la forma « in valore» della matrice facilita una impostazione « aperta » verso settori e regioni diverse grazie all'omogeneità dei dati. Circa la quantificazione della matrice, c'è da dubitare che i metori dell'attività promozionale oggi adottati - e che, su scala regionale, applicano il metodo della « contrattazione programmata » - possano garantirne l'assoluto rispetto. Se di vera « contrattazione » si tratterà, è probabile che dimensioni delle imprese, flussi di approvvigionamento e di sbocco e progetti di fattibilità si discostino al1neno parzialmente dal disegno tracciato dall'Italconsult. Se si tiene conto della necessaria laboriosità con cui la matrice è stata costruita, ogni piccolo cambiamento dovrebbe comportare la quasi totale rielaborazione della matrice; a meno che ad essa non si attribuisca una funzione puramente indicativa senza pretese programn1a ti che. Non si può quindi concludere che il polo dell'Italconsult costituisca un superamento definitivo dello schema dell'equilibrio economico generale e che, per gli aspetti visti, esso sia totalmente indenne da critiche. * * * Quanto alla teoria dei « poli di sviluppo », il progetto-ITALCONSULT ne costituisce un superamento al,meno implicito, anche se non l'investe alla radice, come metodo di sviluppo. Si parla, infatti, ancora di « polo»; si sceglie un'industria, anche se con criteri diversi, considerata «motrice» ci si attende una catena ,di effetti che ricalchi il processo di sviluppo promosso in altre regioni da analoghi complessi industriali. L'area prescelta dall'ltalconsult - il triangolo Bari-Brindisi-Taranto - risponde anche a tutti i requisiti e alle caratteristiche indicate dalla teoria dei poli: caratterizzata da attività agricola con forte densità d1 popolazione a scarsa produttività, essa concentra su di sé le risorse umane e materiali e le iniziative imprenditoriali disperse su una vasta zona circostante, offrendo i vantaggi tipici dell'agglomerazione e delle economie di scala. Le unità motrici e le unità ausiliarie connesse determinano l'attività economica e il tenore di vita generale degli abitanti, anche se nella regione forniscono una parte soltanto dell'occupazione. Le altre imprese e i lavoratori che operano per il mercato lo83 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==