Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Lanfranco Senn La contropartita di questa specializzazione spinta, però, è quella che si suole riassumere nel concetto di 1nilieu industriale 7 • Un industriale ha bisogno di avere nelle vicinanze tutte le attività connesse da cui la necessità di specializzarsi l'ha separato; si tratta, da un lato, dei fornitori, vale a dire delle imprese che intervengono ad uno stadio o all'altro della produzione di un determinato articolo; e, dall'altro, dei prestatori di servizi, jn particolare le imprese che assicurano la costruzione e la manutenzione degli impianti. Ora nessuna di queste attività collegate è vitale se lavora per un solo cliente. Ognuna di esse deve far sempre lo stesso lavoro, ma per un numero considerevole di industrie-clienti: a questa sola condizione raggiunge il volume di produzione necessario ad ottenere l'abbassamento di costi che giustifica economicamente la sua esistenza. È a questo punto che bisogna rompere il circolo vizioso per avviare lo sviluppo industriale: si tratta, da una parte, di permettere alle industrie a ciclo complesso la fabbricazione di un prodotto finito in un centro industriale dotato di tutte le attività collegate al loro settore; e, dall'altra, di interessare i fornitori ad inse• diarsi dove esistano un mercato sufficiente di imprese-clienti e le attività di cui essi a loro volta sono tributari. L'unico strumento mo,derno di indagine che permetta di approntare una previsione a medio termine e contemporaneamente chiarisce i nessi causali e di interdipendenza è offerto dalla « matrice delle interdipendenze settoriali » (sulla quale, tuttavia, andranno fatte più avanti alcune precisazioni). L'Italconsult ha iniziato il suo lavoro cercando di impostare la matrice input-output completa della regione pugliese, con l'indicazione di tutti i beni e servizi impiegati e prodotti nei settori produttivi esistenti; poi ha messo a punto un elenco delle attività industriali più idonee a valorizzare con vantaggio le risorse della regione, con1binando, ad esempio, l'acciaio di Taranto con le materie plastiche di Brindisi e con i prodotti meccanici di Bari; ed è passata, infine, agli studi di « fattibilità » relativi ad ogni settore di attività industriale, per accertare se sarebbe stato econo,micamente vantaggioso proporne l'inserimento nel « polo di sviluppo »: su questa matrice iniziale è poi stato applicato il metodo di selezione delle unità principali ed intermedie. 7 È vero che oggi i costi di trasporto e la maggior parte dei prodotti venduti « su catalogo» - materie prime, prodotti chimici o anche chincaglieria, bulloneria, ecc. _.....n..on comportano più localizzazioni forzate; ma ciò non basta a giustificare la dispersione su un vasto territorio, perché la necessità di installare la propria impresa in un milieu industriale non richiede solo la concentrazione di numerose imprese, ma un ambiente intessuto da quell'insieme di abitudini di interessi di mec- , , canismi che regolano una società industriale. 80 BibliotecaGino Bianco

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