Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Mario Pendinelli tari e che contem.poraneamente potrebbero mettere un poco, di ordine nei nostri mercati agricoli, non è stata approvata dal Parlamento nella scorsa legislatura. Ed o,ra bisognerà ricominciare da capo con tutte le co·nseguenze - sul piano dei ritardi - che ne deriveranno. Gli Enti di Sviluppo navigano in mille difficoltà e sono, purtroppo, ancora lontani dall'assolvere gl'i·mportanti e decisivi compi,ti previsti dalla legge istitutiva. Il frazionamento, la polverizzazione fondiaria - in un paese come il nostro che ha ancora più di 2 milioni di aziende al di sotto dei du·e ettari - è in fase di aggravamento,; e ciò nonostante la forte emigrazione di questi anni. Manca, evidentemente, una buona legge per il riordino• e la ricomposizione fondiaria, capace di consentire la formazione di aziende di superficie sufficiente all'im,piego delle macchine e dei più moderni sistemi di coltivazione. Né bisogna trascurare le condizioni di arretratezza di gran parte delle nostre strutture aziendali. Le forme di conduzione anacronistiche ,sono tuttora largamente difiuse. È comprensibile che, in queste condizioni, la nostra agricoltura si trovi - né poteva essere altrimenti - in grosse difficoltà nell'inserirsi nel MEC. Appare, quindi, evidente che occorre uno sforzo di volontà politica del Governo per chiedere una pro.fonda revisione della politica agricola comunitaria e per avviare ~ontemporaneamente a rapida soluzione i problemi di fondo che - sul piano interno - assillano da tanti anni la nostra agricoltura. MARIO PENDINELLI 64 BibliotecaGirioBianco

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