Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Mario Pendinelli accordati rimborsi all'esportazione per taluni prodotti. E le spese relative sono sostenute da un ap·posito fondo agricolo europeo, formato col concorso dei sei paesi. La conseguenza di questa politica è stata quella_ di incoraggiare la formazione di grandi eccedenze di burro, di latte e: di grano tenero, di provenienza quasi esclusivamente francese ed olandese. Si tratta di eccedenze che sono smaltite sui mercati mondiali mediante la corresponsione di favolosi rimborsi all'esportazione, o che ven.gono addirittura avviate - p,revio indennizzo ai produttori - all'alimentazione del bestiame. • In ogni caso il costo di tutte le operazioni d'intervento nei mercati si aggira sui 100 milioni di dollari all'anno _. circa un miliardo di lire - di cui un quarto a carico dell'Italia. Di contro, le cifre a disposizione per la « politica delle strutture» e per le riconversioni delle colture sono modestissime: francamente non ci sembra che sia questa la strada giusta per ottenere un effettivo ammodernamento dell'agricoltura comunitaria, garantendone la competitività sui mercati internazionali e tenendo conto degli interessi dei consumatori: i 180 milioni di cittadini dei paesi del MEC che non hanno tratto nessun beneficio - sotto il profilo dei prezzi al consumo dei prodotti agricoli - dall'attuazione dei regolamenti comunitari. È evidente che non si può trascurare l'importanza di una politica dei mercati e dei prezzi, purché questa sia saggiamente condotta e non scivoli per una strada che giustamente Dino F-rescobaldi ha definito, in una inchiesta sul « Corriere della Sera», « a metà ·tra l'autarchia ed il libero mercato». Ma in ogni caso, a nostro avviso, accanto ad una accorta politica dei mercati e dei prezzi, andava portato avanti con maggiore decisione il discorso per il superamento delle strutture anacronistiche e per la riconversione delle colture. Ciò rientrava - a •nostro avviso - negli interessi non solo1 del nostro paese (che attualmente è chiamato a cqncorrere in maniera massiccia alle spese del FEOGA, e che presenta una situazione gravemente deficitaria nel fondo medesimo), ma anche dell'agricoltura comunitaria in generale. *** A questo punto bisogna rilevare come i nostri negoziatori a Bruxelles abbiano dato, dal 1962 ·ad oggi, la loro adesione a tutta una serie di decisioni di carattere agricolo che lasciano perplessi. Era nostro interesse - un interesse che, lo ri·petiamo, coincide co11 quello dell'agricoltura comunitaria e dei consumatori - .portare avanti parallelamente, accanto al discorso sulla politica di mercato e dei p•rezzi, quello sulla politica delle strutture. Così come era nostro interesse avviare e realizzare la regolamentazione · del vino e del tabacco: si tratta di due prodotti dalla cui regolamentazione il nostro paese ha molto da guadagnare anche .per riequilibrare - almeno h1 parte - la nostra posizione deficitaria nel FEOGA. Senza contare che - per 62 BibliotecaGino Bianco

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