Note della Redazione comunisti) un ordine del giorno De Maria-Labriola-Ferro che esprime fiducia alla Giunta Principe e la impegna a portare avanti un pacchetto di provvedimenti qualificanti (iniziative per l'occupazione, edilizia economica e popolare, Palazzo di Giustizia, viabilità, potenziamento dei pubblici servizi, decentramento amministrativo). Restava, pur sempre, da co1nporre la dissidenza interna al gruppo della DC e a tale scopo si sono succedute numerose riunioni, concluse sempre con documenti contraddittori. Il tentativo di chiarire definitivamente la situazione viene, ancora una volta, compiuto dal Sindaco, che rimette per la seconda volta il suo mandato. Intanto, però, mentre le vicende della DC giungono al lirnite del grottesco, il segretario nazionale, Rumor, avoca a sé ogni decisione finale sulla sorte del prof. Principe. Questo intervento ha il valore di un nionito che ridimensiona, auto,naticamente, le aspirazioni velleitarie di quei dirigenti e consiglieri « dorotei >> che puntavano su un monocolore democristiano. Faticosamente, il gruppo dc alla Sala dei Baroni ritrova una for,nale uni .. tà; ma i rancori ed il « revanscismo » covano, pronti ad esplodere alla prima occasione: e sono rancori di i1,omini mediocri, impegnati in. un « revanscismo » di scalatori, di arrivisti, che hanno subito una battuta di arresto nelle loro grette aspirazioni. Non è, quindi, quella latente nel Consiglio comunale di Napoli, una crisi dello schieramento di centro-sinistra; è un crisi determinata, nella DC, da personalismi di uomini che, con la loro mentalità laurina, rappresentano molto indegnamente le ragioni del centro-sinistra. Auguriamoci che non praevalebunt; che prevalgano i 1nigliori, pochi o ,nolti che essi . siano. 51 Bi-bliotecaGino Bianco
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