Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

. ' ., Note della Redazione zioni, spregiudicate manovre, intimidazioni, arrivismo. Solo in minima parte tale cotnportamento è una conseguenza dei risultati elettorali del 19 maggio; per la maggior parte esso è dovuto ai giochi di interesse della corrente dorotea (che a Napoli si è gonfiata sopratutto coi resti del laurismo) e, in questo senso, testin1onia come, in questa città, viene gestito il potere dalle forze che esprimono la segreteria del partito. È senz'altro da escludere, quindi, che le vicende che hanno interessato la Democrazia cristiana, e per riflesso l'attività di tutto il Consiglio coniu,nale, possano attribuirsi - come più volte ha sostenuto « L'Unità » - alla pressione dei comunisti, i quali, nel corso del dibattito sul 19 maggio, hanno insistito con ostinazione sulla richiesta di una « n.uova maggioranza» al Comune. Per certi aspetti, co1nunque, la crisi esplosa all'interno della DC va collegata ai risultati delle elezioni politiche e da qui conviene prendere le mosse se si vuole comprendere, almeno parzialmente e sul filo di una pura cronaca, gli avvenimenti delle ultime settimane. Il 19 maggio, a Napoli, la DC perde in percentuale ed in voti, rispetto al 1963, e man,tiene con grande affanno i 15 deputati della circoscrizione. Si apre naturalmente un dibattito, a livello di quadri direttivi, su questi risultati, ma non tutti i dirigenti vi partecipano con l'intenzione di chiarire le cause della recessione elettorale a Napoli: niolti consiglieri comunali, collegati coi maggiori dirigenti dorotei, intravedono l'occasione per portare un attacco personale al Sindaco Principe sul quale riversano ogni responsabilità dell'insuccesso elettorale: si fanno anche alcuni nomi di successori a capo dell'Amministrazione e alcuni dei più probabili si distinguono, in questa fase della crisi, per talune dichiarazioni con le quali chiedono un'Amministrazione più incisiva e più entusiasta. Ma sono gli stessi che, pochi giorni dopo, porteranno al limite di rottura, in Consiglio comunale, con interventi chiaramente provocatori, i rapporti coi socialisti. Venerdì 28 giugno « Il Mattino », rompendo il tradizionale riserbo sui « travagli interni » della Democrazia cristiana, è uscito con questo titolo: Rischio di crisi al Comune per un voto dei consiglieri dc. Cosa era successo? La sera precedente si era riunito, nella sede di via De Gasperi, il gruppo democristiano al Comune; si aprivano di fatto, in vista della seditta alla Sala dei Baroni, le ostilità verso il Sindaco. IJa maggioranza dei consiglieri appro• vava un documento per impedire al prof. Giovanni Principe di mantenere gli impegni assunti coi capigruppo, impegni che, passa11do attraverso un ampio dibattito politico sul 19 maggio (i coniunisti avevano presentato una mozione che lo sollecitava) e la integrazione della Giunta con due nuovi assessori (uno al posto di De !vlartino Rosaroll, venuto a mancare ai vivi, ed un altro al posto di Foschini, eletto deputato) dovevano porre l'Amministrazione in grado di realizzare alcuni importanti punti programmatici. Il Sindaco era costretto a farsi considerare di1nissionario; intanto chiedeva alla segreteria del partito una definitiva « chiarificazione ». Questa « chiarificazione » non interviene tempestivamente: in Consiglio coniunale, la sera di venerdì 28 giugno, il prof. Principe afferma di voler ri49 · BibliotecaGino Bianco

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