Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Editoriale Che cosa vogliono i cecoslovacchi, Dubcek ed i suoi collaboratori, gli intellettuali che hanno firmato per primi il messaggio della « Literarni Listy », i cittadini di Praga che, n1entre noi scriviamo, stanno vivendo ore difficili e solenni? Non certo l'uscita dal Patto di Varsavia e meno che mai una restaurazione del capitalismo. Ma essi non vogliono la restaurazione della censura: vogliono una relativa libertà di stampa, non estesa come quella che è consentita nei nostri paesi occidentali, e tuttavia tale da costituire un sensibile passo avanti rispetto al gretto sistema di censura, vigente quando Novotny deteneva stalinianamente il potere. Ebbene, da Varsavia, la lettera dei « cinque » chiedeva, appunto, il ripristino del sistema di censura. E così i comunisti di Praga non vogliono la disintegrazione del blocco di Varsavia, ma vogliono che i legami di quell'alleanza non siano di in1pedimento alla cosiddetta desatellizzazione e alla liberalizzazione, non comportino un atteggiamento di servilismo nei confronti dello Stato-guida. Ebbene, da Mosca, si risponde con i « non accetteremo mai»; si lasciano indugiare sul territorio cecoslovacco le truppe sovietiche impegnate a suo tempo nelle manovre del Patto di Varsavia; si pretende che comunque truppe sovietiche siano accampate minacciose sui confini occidentali dell'URSS e che i confini occidentali della Cecoslovacchia siano presidiati da truppe dei paesi del blocco di Varsavia. Infine, i cittadini cecoslovacchi non vogliono la deportazione di Novotny, nia vogliono che sia riconosciuto il loro diritto a preferire Dubcek a Novotny. Ebbene, i sovietici premono perché sia rinviato il congresso straordinario del Partito comunista cecoslovacco, fissato per il 9 settembre e che dovrebbe convalidare il « nuovo corso » del partito, il passaggio dall'era di Novotny a quella di Dubcek, la politica di revisionismo; e tramano perché maturino le condizioni per una riscossa di Novotny e dei nostalgici dello stalinismo. È dunque nel paese di Benes e dei Masaryk, sommerso da una lunga notte staliniana, e proprio perché è il paese dei Benes e dei Masaryk, dove non si sono spente, malgrado quella notte, le tradizioni di gloriose .. e sfortunate, lotte per la libertà, che si mettono ora in discussione, davanti a tutto il mondo, i principi onde i regimi comunisti non si configurano come regimi di libertà, ma come sistemi oppressivi della libertà: 3 Bibli·oteca Gino Bianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==