Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Note della Redazione zione politica. Ma la questione dei « fascicoli personali», che è stata all'origine della trasformazione del Sif ar in Sid, è poi sempre ritornata in primo piano come la questione che, assai più della ricostruzio•ne degli eventi del '64, ha veramente provocato il turbamento di cui si diceva. Da ultimo, i « fascicoli perso,nali » sono stati richiamati in causa dal sen. Merzagora. Quando, come Presidente del Sen.ato, il sen. Merzagora fu investito delle funzioni di capo provvisorio dello stato, perché furono constatate gravi le condizioni del Presidente Segni, egli venne a sapere dal Ministro degli Interni, on. Taviani, che avrebbe ricevuto periodicamente « appunti informativi » del Sif ar; e che tali « appunti » si riferivano anche a manifestazioni della vita privata di uo1nini politici: a quelle ,nanifestazioni che poi l'on. Tremelloni avrebbe avuto occasione di definire « frivole ». Ebbene, nel suo recente discorso al Senato, il sen. Merzagora ha ricordato questo suo incontro con l'on. Taviani e ha dichiarato di avere risposto al Ministro degli Interni che notizie di un certo tipo non lo interessavan.o e « appunti » di un certo tipo sarebbero stati da lui inesorabilmente cestinati e co·niunque non consultati. A noi senibra che questa dichiarazione del sen. Merzagora sia per certi suoi aspetti sconcertante; e bene ha fatto chi alla Camera, recentemente, l'ha definita tale (l'on. Mammì). Infatti, nell'apprendere che un certo tipo di notizie venivano raccolte per essere poi fornite al Capo dello stato, il sen. Merzagora non avrebbe dovuto limitarsi a dichiarare che le avrebbe cestinate, ma avrebbe dovitto reagire politicamente: intervenire perché il governo aprisse gli occhi ed a sua volta intervenisse contro il Sifar, i raccoglitori di certe notizie e gli estensori di certi « appunti ». Comunque, se quanto il sen. Merzagora ha detto ora in Senato è la verità, se ne deduce che Granchi e Segni quegli « appunti» li leggevano e magari se ne servivano; se ne deduce che il Ministro degli Interni ne era al corrente, e come lui il suo collega della Difesa, e né l'uno né l'altro si preoccupavano del rientro del Sif ar nei limiti dell'attività per la quale si giustifica la sua esistenza; che il Sifar era diventato già da tempo un vero e proprio tumore che nessuno sentiva il dovere o aveva il coraggio di estirpare. Quanto a Merzagora, se è vero che non ha tenuto nei confronti dei rapporti del Sifar un atteggiamento doloso, come sembra essere stato quello di Granchi e di Segni, è anche vero che il suo atteggiamento è stato colposo, perché cestinare gli « appunti» era doveroso, ma non era sufficiente. E adesso? Dopo il recente dibattito alla Camera si pensa veramente, negli anibienti del governo e della DC, che sia possibile, e conveniente, di continuare ad opporsi all'inchiesta parlamentare che ora chiedono non i comunisti soltanto, ma tutti i gruppi parlamentari della Camera, ad eccezione di quello del partito 1 di maggioranza relativa? Le stesse sorti del centro-· sinistra e quindi della stabilità politica italiana dipendono forse dalla risposta a questo interrogativo. Si richiede perciò grande senso di responsabilità a tutti, a coloro che chiedono l'inchiesta e a coloro che temono le conseguenze di- un'inchiesta che fosse condotta in un clima di scandalismo 45 · Bi.bliotecaGino Bianco

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