Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Note della Redazione si dava da fare con De Lorenzo, lasciandosi coinvolgere nelle congiure di quest'ultin10 o promuovendo liti stesso congiure con quest'ultimo) perseguisse il disegno di una soluzione autoritaria della crisi di governo. Non è tanto importante che si accerti questo, perché è molto_ più importante che si accerti come sia potuto accadere che per oltre 10 anni il Sifar abbia deviato dai suoi compiti istituzionali. Continuare a discutere sul colpo di stato, se c'è stato, in che n1isura c'è stato, perché è fallito, perché non poteva riuscire ecc. ecc., può anche dive11tare tln niodo per non discittere e per non accertare fino a che punto ci siano stati, a monte delle deviazioni del Sif ar., gravi responsabilità politiche. In una nota della redazione .. pubblicata su questa rivista nel corso del 1967, denunciavan10 il turbamento dell'opinione pubblica, o quanto meno dei suoi strati più se11sibili ai problemi della libertà, di fronte alle notizie, o alle indiscrezioni, che erano corse circa le intercettazioni telefoniche, i « microfoni del Quirinale » ed i « fascicoli personali » che il Sif ar dedicava a uomini rappresentativi della vita pubblica italiana. A proposito di questi fascicoli, ricordiarno che l'on. Trenielloni, allora Ministro della Difesa, ebbe a dichiarare alla Camera che il Sifar aveva svolto indagini biografiche su deputati, senatori, dirigenti d'industria, personalita note per la loro attività politica, econon1ica, culturale, artistica; e persino su prelati, vescovi, « sacer◄ doti delle varie diocesi». Sono state così raccolte e conservate, in migliaia di fascicoli personali, notizie non soltanto sugli orientan1enti politici e sui rapporti di affari delle persone 1nesse sotto controllo dal Sifar, ma anche su quelle n1anifestazio11i della loro vita privata clie l' on. Tremelloni ebbe a definire «frivole». Questa raccolta di notizie non può essere giustificata certo con l'argomento che si trattava di notizie necessarie o quanto meno utili per la sicurezza dello stato. Se mai si trattava di notizie n.ecessarie, o quanto meno utili, per fini connessi alla lotta politica interna, tra i partiti e più ancora tra le correnti dei partiti; e qui11di, anche ,a voler concedere che non si raccoglievano queste notizie per n1ontare dei veri e propri ricatti, si deve ammettere che la disponibilità di notizie del genere, e specialmente di quelle attinenti alle «frivolezze» degli uomini politici, creava di per sé le condizioni in base alle quali chi dall'alto avesse voluto niontare un vero· e proprio· ricatto, nelle debite forme, poteva farlo. Sarebbe bastato quanto aveva detto alla Camera 1'011. Tremelloni, e tutto quel che si era detto e ridetto a proposito dei « fascicoli personali» e della sparizione di una parte di essi, per provocare il più grave turbamento nel- . l'opinione pubblica e, ci sia consentito ritenerlo, in quella classe dirigente che risitltava così fatta oggetto di intollerabile sorveglianza. Ma la stampa italiana di parte 111oderata, ed è stato un suo gravissinio errore, non ha voluto drammatizzare le cose, ha cercato sistematicamente di minimizzarle, me11,tre, dal canto suo, la DC ha cercato addirittura di ignorarle. Non solo: come dicevamo, la discussione sul colpo di stato ha fatto sempre passare in secondo piano, sia pure inavvertitamente, le deviazioni del Sifar preesistenti al tentativo, presunto o effettivo, di violentare nell'estate del '64 la situa44 BibliotecaGino Bianco

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