Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

L'Opera inoperante dell'ONMI che funzionavano nelle varie regioni italiane nel 1964 e quello relativo al 1966, si può rilevare facilmente che esistono regioni, con mortalità infantile contenuta in limiti ragionevoli - quali la Val d'Aosta, il Trentino,. il Friuli ed il Veneto - che hanno subìto una limitata riduzione del numero di Istituzioni - riduzione che va da 13 (Veneto) a O (Trentino) - mentre le regioni meridionali hanno pagato, tutte, un prezzo ben più elevato, malgrado i più alti valori di mortalità; la riduzione delle istituzioni ONMI va da un minimo di 14 (Molise) ad un massimo di 54 (Sicilia). Quanto alla Campania, dal 1964 al 1966, essa ha visto diminuire le sue Istituzioni ONMI di 36 unità, ed ulteriormente aggravarsi il rapporto fra natalità ed istituzioni, da 202,7 nel 1964 a 208 nel 1966. Di fronte a questo clima di contenimento delle attività assistenziali spicca in maniera inspiegabilmente vistosa il numero delle Istituzioni lombarde ONMI, passate da 1176 (nel 1964) a 1281 (nel 1966) con un aumento incredibile di ben 105 unità assistenziali, e con un miglioramento del rapporto fra natalità ed Istituzioni ONMI da 123,5 (1964) a 112,5 (1966). Molto recentemente abbiamo letto su « Il Giorno» (18 luglio 1968) che sono stati approvati progetti relativi alla istituzione, nella provincia di Milano, di altri sette Asili Nido, dei quali il più importante costerà 350 milioni. E questo in una provincia che nel 1966 ha presentato valori di mortalità infantile nel primo anno di vita (28,4) equivalenti alla metà di quelli della provincia di Napoli nello stesso anno (56,4 ). Nel 1962 il Saccomani pubblicava (ed. Comunità) un libro intitolato significativamente Mortalità infantile e responsabilità sociale. In quel testo, a proposito della mortalità nel primo anno di vita, si legge: « il fatto che alcuni paesi abbiano compresso la loro mortalità infantile più di quanto non siano riusciti a fare alcuni altri paesi a reddito superiore, è indubbiamente l'espressione del fatto che nei primi sono state realizzate migliori strutture assistenziali. In quei paesi, più che negli altri, le strutture assistenziali ed educative sono state sottratte al ciclo economico: la collettività ha rifiutato il concetto che a povere condizioni economiche debba corrispondere una insufficienza di Ospedali, di Consultori, di Scuole. L'assistenza all'infanzia è stata evidentemente realizzata non prescindendo, ma tenendo presenti le condizioni socio-economiche quali elementi condizionanti un maggiore impegno da parte di tutta la collettività ». Di fronte a questi ·dati, prevalentemente statistici e dunque incon~ futabili - dai quali abbiamo deliberatamente escluso ogni riferi1nento ai recenti gravissimi episodi di cui si occupa la Magistratura - ci sembra del tutto. fuori di luogo la polemica fra i pediatri italiani, anche se 41 · Bi.bliotecaGino Bianco

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