Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Antonino de Arcangelis limitazioni nell'ammissione dei bambini ed un incremento delle dimissioni, tanto da provocare l'interessamento di parlamentari ed interpellanze al Governo. Ad una di esse il Ministro on. Mariotti rispose che l'Asilo Nido Permanente di Fuorigrotta sarebbe st~to trasformato in Asilo diurno, ed assicurava la sollecita entrata in funzione del nuovo Istituto. Il primo giugno de1 l 1967, il Consiglio Comunale di Napoli approvava all'unanimità un ordine del giorno nel quale, dopo aver ricordato i meriti dell'istituzione, nonché le preoccupazioni espresse dal Presidente della Rept1bblica di fronte ai dati della mortalità infantile in Campania, esprimeva parere contrario all'eventuale abolizione dell'Asilo Nido Permanente. Ma questa abolizione, malgrado tutto, si verificava nel corso dell'estate 1967. Dopo di allora, avendo l'ONMI assicurato che il personale addetto non sarebbe stato licenziato, ma trasferito altrove, la stampa ha cessato di interessarsi al problema; ed oggi, a distanza di un anno, lo stesso Istituto, capace di oltre cento posti-letto, è parzialmente trasformato in Asilo Diurno (e come tale ospita saltuariamente una cinquantina di ban1bini), mentre il nuovo edificio} costruito in altra zona della città e capace di ospitare duecento bambini, nonché una scuola per Puericultrici, è anch'esso trasformato in Asilo Diurno ed ospita uno sparuto gruppo di bambini (non superano la ventina). Non è difficile dedurre, da quanto si è scritto, che l'ONMI non sembra volersi attenere alla logica delle va1 lutazioni per contribuire effi- · cacemente alla limitazione degli indici di mortalità infantile italiana, indici che potrebbero esere facilmente portati a livelli europei, se l'azione assistenziale si esprimesse validamente in quelle regioni che più gravemente contribuiscono a tenerli alti. Parrebbe, anzi, dalle cifre ufficiali, che l'O~'MI voglia seguire, nella distribuzione regionale dell'assistenza, un criterio oscuro di preferenze che nulla ha a che vedere co,n la volontà assistenziale. Tra 1l'•altro,sembra che l'Ente sia solito dare la precedenza alla creazio11e di Istituzioni là dove venga, da enti od industrie locali, fatto dono del terreno, senza peraltro assumere impegni di scadenze per la realizzazione. Se questo è vero, ne consegue che l'intervento del1 l'Ente preposto all'assistenza alla madre ed al bambino si verifica prevalentemente nelle zo,ne in cui la situazione economica è già tale da consentire costose do·nazioni senza • impegno. Del resto, le cifre riportate sull'ultimo Annuario Statistico Italiano parlano chiaro anch·e a proposito della capacità di sopravvivenza delle istituzioni dell'ONMI; che è diversa nel Sud e nel Centro-Nord, nel corso del regime di economia instaurato da qualche anno per contenere le gravose spese dell'Ente. Se infatti si confronta il numero delle istituzioni 40 BibliotecaGino Bianco -

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