Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Il « gap » del Mezzogiorno può prescindere dalle sue peculiari caratteristiche morfolo-giche, sarebbe utile provvedere affi11ché l'istituenda università comprenda una facoltà d'ingegneria molto articolata, in grado, in particolare, di dare una specializzazione geologica sugli strati superficiali del terreno. Ciò soprattutto se si darà vita a quell'organismo tecnico destinato ad occuparsi di un demanio pubblico silvo-pastorale (per un'efficace difesa del suolo e per una razionale utilizzazione delle risorse) la cui necessità il prof. Manlio Rossi Daria prospettò nel convegno di Torino della Fondazione Einaudi. Naturaln1ente, insieme alla predisposizione di una moderna struttura universitaria, bisognerà ampliare il sistema d'istruzione secondaria e professionale. Una strategia dello sviluppo esige anche un efficace collegamento fra il livello direzionale e il livello esecutivo. La sola opera di formazione e di addestramento del personale dei CIFAP non è certo sufficiente. Il « capitale umano » è tanto più indispensabile per le i11dustrie « tecnologiche». La presenza dei tecnici specializzati sembra, infatti, essere fattore primario di localizzazione per le industrie elettroniche. Queste, infatti, appaiono caratterizzate da insediamenti « a grappolo » di imprese appartenenti ad uno stesso settore produttivo in zone dove si riscontri la presenza di personale altamente qualificato. E se dagli studi che il CIPE ha in corso si rileverà l'opportunità di investimenti elettronici da parte delle imprese pubbliche, l'istituzione di centri di formazione tecnica specializzati diverrà u11'esigenza quanto mai urgente. Avviando la realizzazione di tali infrastrutture per la ricerca e per l'istr1..1zione cadrà ogni remora relativa all'incompatibilità di localizzazioni industriali ad alto contenuto scientifico nel Mezzogiorno. Tali industrie, infatti, sono particolarmente adatte al Sud in quanto contribuirebbero 11otevolmente, contrariamente a ciò che alcuni hanno sostenuto, alla risoluzio11e del problema della manodopera. Il basso costo per addetto (da 4 a 10 milioni) le fa classificare fra le industrie a bassa o media intensità di capitale. E per di più la « preoccupazione sociale » non ha ragione di essere riguardo a tali industrie poiché in esse - come nota la relazione Cagliati sull'attività del CNR - « la produttività ( ...) cresce a ritmi inferiori alla produzione, così da consentire continui assorbimenti di nuove forze di lavoro» 15 • Se poi guardiamo· in particolare all'aeronautica, c'è da osservare che al momento attuale lo sviluppo di imprese operanti in questo settore · sembra trovare degli ostacoli obiettivi, per il fatto che saremmo tributari 1s Relazione Caglioti sullo stato della ricerca scientifica e tecnologica, svolta in Parlamento il 30 settembre 1%7. 33 BibliotecaGino Bianco

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