Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Il « gap » del Mezzogiorno Questo squilibrio, qualora dovesse perdurare, costituirebbe un pericoloso fattore di debolezza per l'economia meridior1ale a dispetto degli sforzi prodotti per spingere il Mezzogiorno sulla via dell'industrializza- • z1one. In conseguenza di tale handicap, gli imprenditori che operano nel Sud incontrano difficoltà molto maggiori rispetto a quelli che operano nel Nord nel procedere alla razionalizzazione interna delle loro aziende. Bisogna tener conto a questo proposito che in un'epoca di incalzante ritmo innovativo occo·rre rammodernare gli impianti a intervalli più frequenti che in passato, considerando che la vita utile di un impianto si è ridotta in quest'ultimo decennio da quindici a circa dodici anni e si ridurrà ancora in futuro. Solo le più robuste imprese del Nord possono permettersi periodi di ammortamento sempre più brevi, oggi calcolati fra i cinque e i sette anni. Tuttavia un'opera di rammodernai11ento aziendale potrebbe essere condotta in parecchie industrie meridionali. L'apparato produttivo del Mezzogiorno è anche costituito da unità giovani i cui impianti fissi no11 subiscono ancora fenomeni di obsolescenza. La stessa situazione d'inferiorità che abbiamo visto ostacolare il progresso tec11ico in generale nell'industria meridionale incide poi in misura ancora maggiore sull'evoluzione tecnologica di quelle moderne industrie a forti capitali fissi che hanno sempre più bisogno di un costante lavoro di ricerca per innovare i loro processi produttivi e i loro prodotti. Le dimensioni limitate di parecchie di queste imprese non permetto110 loro di realizzare quei ricavi necessari a metterle in grado di impiegare nell'attività di ricerca quel minimit111 di investime11to che risulti economicamente conveniente nel rapporto costi-ricavi. Le industrie settentrionali a livello europeo hanno invece la possibilità di effettuare accordi con l'estero di collaborazione nella ricerca. 1.. a FIAT, ad esempio, partecipa ai progra1nmi dell'ELDO (organizzazione scientifica europea per la collaborazione in campo militare) e dell'ESR() (analogo organismo per lo sviluppo della ricerca spaziale) e l'industria italiana di componenti elettronici, SGS, ha contatti per la ricerca con l'americana Fairchild. Le più deboli industrie m·eridio11ali, spesso impossibilitate ad effettuare ricerche in proprio, troveranno con1unque difficoltà anche nell'i11traprendere programmi di ricerca in comune, che consentano di frazionare il rischio; e questo per la mancanza di concentrazioni industriali dove agiscano in una stessa zona industrie del medesimo settore. Ma, oltre alla difficoltà intrinseca di sviluppare in proprio o in collaborazione la ricerca industriale, molte imprese del SU:d si troverebbero di fronte a 25 · s·bliOtecaGino Bianco

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