Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Ernesto Mazzetti in quel radicale processo di riforma dello Stato che imp1ica, tra l'altro, l'adozione di un'efficace politica del territorio e nuovi contenuti delle autonomie locali coerenti con la politica di piano. Sostenere la priorità dell'adeguamento dei compartimenti sull'attuazione dell'Ente regione potrebbe essere quindi un alibi per mantenere un dannoso centralismo e per ritardare, in definitiva, appunto l'avvio del processo di trasformazione e ammodernamento dello Stato. A queste considerazioni, che senz'altro condividiamo,, pensiamo si possa aggiungere anche dell'altro. Nulla vieta, ad esempio, che nell'articolazione regionale della progra1nmazione, pur permanendo la compartimentazione attua.le, si tenga conto - soprattutto per le previsioni di interventi a lungo termine - non tanto dei quadri compartimentali, dei confini delle regioni amministrative, quanto del quadro delle regioni-situazioni. Armando Frumento rilevava recentemente in « Mondo Economico» (15 giugno 1968, n. 24) che oggi « non si parla più delle zone metropolitane » che pure erano « corse alla ribalta nel primo canovaccio di piano quinquennale ». Eppure, osservava ancora l'articolo, « l'area metropolitana, in quanto polarizzata, in quanto determinata da linee massime di forze economiche e civili, offre un telaio di prim'ordine » per disegni di riassetto e di progresso. Un'area caratterizzata da spiccato dinamismo, t1na « regione di progresso » (secondo l'espressione dell'articolista) non può « inchio,darsi alle originarie unità socio-amministrative da dove prese l'avvio ». Non tocca solo a economisti, geografi, urbanisti ecc. studiare n1eglio il problema italiano delle zone metropolitane: « spetta anche al politico ed al giurista di escogitare forme legali, finanziarie e fiscali adatte alle nuovissime loro, realtà». È l'avvertimento che già nel 1961 Alberto Aquarone rivolgeva col suo studio su Grandi città e aree metropolitane in Italia. Ma se da allora si sono compiuti passi apprezzabili nell'approfondimento a livello di studio dei diversi aspetti del problema, a livello operativo si è ancora a zero, o quasi. Il « quasi » potrebbe essere giustificato, dal Piano di coordinamento degli interventi della Cassa per il Mezzogiorno, nella misura in cui esso ricorre ad una suddivisione del territorio di applicazione degli interventi straordinari (aree di sviluppo globale ecc.) che prescinde dai confini delle regioni amministrative. Non siamo ancora alle regioni-situazione, cioè alle strutture complesse disegnate non in base all'omogeneità territoriale, ma in base alla interpretazione delle relazioni intercorrenti tra i centri urbani. Siamo comunque ad un approccio a più realistici criteri dj identificazione delle realtà terri toriali e, quindi, in presenza di un esempio ed anche di uno stimolo per più efficaci forme di interventi programmati sul territorio. ERNESTO MAZZETTI Direttore Responsabile: Francesco Co1npagna - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario ài Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa », Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 111 - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. BibliotecaGino Bianco

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