Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

GEOGRAFIA Regioni larghe, regioni strette di Ernesto Mazzetti Il discorso sulla suddivisione non completamente felice del territorio naziona 1 le in regioni amministrative, ripreso incisivamente da Lucio Gambi nel 1963 con il saggio su L'equivoco tra compartimenti statistici e regioni costituzionali, viene ora ampliato e arricchito di pertinenti argomenti geografici, economici e politici •da Calogero Muscarà nel volume Una regione per il programma, pubblicato nella collana di « Attualità politica» dell'edi·tore Marsilio. Nel saggio citato, Gambi rilevava come le regioni italiane d'oggi altro non fossero che i « compartimenti» disegnati dal Maestri a fini statistici nel 1863; di qui sottolineava come l'Assemblea costituente avesse perso una buona occasione quando, nell'introdurre nella Carta costituzionale l'ordinamento regionale, non pose mano ad una diversa e più congrua delimitazione dei confini regionali, sebbene a ciò sollecitata da alcuni suoi componenti. Portan,do avanti questo discorso, Muscarà si pone a sua volta il quesito se si debba continuare ad accettare per buoni i confini che delimitano le regioni amministrative. La sua risposta negativa deriva soprattutto dal riesame del concetto di regione; dall'approfondimento del problema di quale sia l'entità spaziale che oggi, più opportunamente 122 Bibliote·caGino Bianco ed esattamente, da tale concetto debba ritenersi sottintesa. E ciò gli da modo di segnalare l'opportunità di non lasciar passare un'altra occasione per correggere, o cominciare a correggere, quel che nella suddivisione regionale del territorio nazionale non va: dal punto di vista della geografia, della « geografia attiva ». Ora lo sviluppo del paese, o meglio, la razionalizzazione di tale sviluppo - osserva Muscarà - comincia finalmente a passare, e sempre più passerà, attraverso la politica di piano. Nella misura in cui la programmazione nazionale avrebbe poca efficacia se non fosse articolat~ anche regionalmente, è dunque quanto mai opportuno ripren,dere il discorso sulla corrispondenza delle regioni amministrative al concetto di regione che meglio favorisca il perseguimento di quei fini, propri della politica di piano, di distribuzione ottim,ale dello sviluppo sul territorio nazionale. Già oggi, senza che sia ancora entrato in vigore l'ordinamento regionale e quindi costituite le previste regioni a statuto ordinario, una serie di attività pubbliche possono concepirsi solo nel quadro regionale e, del pari, sono numerosi gli organismi a giurisdizione regionale: i Comitati di •programmazione elaborano ....

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