Nord e Sud - anno XV - n. 104 - agosto 1968

Graziella Pagliano Ungari « colto » di distribuzione da quello popolare, dove tale mediazione manca. L'Atlante della lettura di Bordeaux 5 attraverso l'esame delle vetrine e delle mostre interne dei librai - che corrispondono al pubblico desiderato - e lo stock in magazzino, che riflette la clientela reale, indica in proposito l'esistenza dei due circuiti: infatti lo scarto fra contenuto della vetriQa e quello del magazzino, che è massimo, nel caso di grandi librerie, -e decresce via via fino alla coincidenza dei due nel caso di piccole cartolibrerie, dimostra che il libraio non si pone passivamente di fronte al pubblico ma sago,ma e offre una sua proposta di dialogo. Aderente a questa distinzione fra circ11ito colto e circuito popolare, l'organo dell'Associazione Editori italiani, « Giornale della libreria», nel dare i risultati di una inchiesta sull'attività e andamento del commercio di libreria nel 1966, registrava nel circuito semipopolare delle cartolibrerie, prescindendo dalle edicole, un prevalere di vendite del libro eco- . nom1co. *** Il pubblico del libro di cultura sembra comporsi oggi di fatto di persone di elevato grado di istruzione e di medio-alto reddito. Ciò può sig11ificare sia che la scuola adempie il suo compito di formazione ct1lturale, sia che i fruitori di cultura hanno avuto anche una istruzione scolastica relativamente completa: ma.non certo che, inversamente, tutti i diplomati e laureati sono persone di cultura. In mancanza, a nostra conoscenza, di indagini italiane - se si esclude la denuncia della scuola di Barbiana - si farà nuovamente riferimento a indagini francesi, e precisamente a quelle condotte dal Centre de sociologie de l'éducation et de la culture di Parigi. I risultati delle ricerche guidate da Bourdieu e Passeron confermano infatti che l'azione della scuola non solo raggiunge in modo diseguale le diverse classi sociali, ma in parte contribuisce essa stessa a far sorgere diseguaglianze nei confronti della cultura. Il sistema scolastico di valutazione del merito non premierebbe in effetti le capacità e l'impegno individuali, ma la posizione di vantaggio attribuita all'ingegno naturale e assicurata invece da una eredità culturale che le famiglie posseggono e trasmettono. Non fornendo a tutti i medesimi strumenti di apprendimento, la scuola seleziona chi già possiede gli elementi necessari alla comprensione e elaborazione, sanzionando differenze che alla base sono di origine sociale 6 • 5 R. EscARPIT et NICOLE ROBINE, Atlas de la lecture a Bordeaux, Faculté de lettres et sciences humaines, Bordeaux, 1963. 6 P. BoRDIEU et J. CL. PASSERON, Les héritiers, les étudiants et la culture Paris ed. de Minuit, 1964; aa. VV., Rapport pédagogique et communications, Paris-L~ Haye: ed. Mouton, 1965. 104 Biblioteca Gi"noBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==