Il pubblico del libro di cultura forse da alcupe considerazioni ulteriori sul libro sperimentale e st1 quello di diffusione che configurano il primo come libro che, in quanto diffuso in un micro-a1nbiente ottiene verifica e risposta, dando luogo a un duplice rapporto autore-lettore. La critica, sia orale (della cerchia intellettuale frequentata), sia scritta, raggiunge l'autore; anche quella indirizzata al collega gli offrirà indicazioni e sarà per lui in questo senso sempre traducibile. La circolazione dell'o·pera avviene in ambiente noto o facilmente raffigurabile, tanto da influire sugli stessi progetti di creazione futura 3 • Vi è un movimento di proposta e verifica, di accettazione e modifica, che costituisce effettivamente una « circolazione culturale » all'interno di un pubblico scelto e attivo. Nel caso del libro di diffusione, la situazione non già teorica e ideale, 1na oggi di fatto esistente, vede interrotto il circuito autore-lettore-autore, dal momento che il pubblico detto di massa non possiede canali per esprimere la propria reazione di fro11te a un dato messaggio. Né le statistiche di acquisto, peraltro spesso non note o alterate, sono st1flìcienti a illuminare le modalità della ricezione. Occorrerebbe dunque creare tramiti e strumenti idonei a promuovere una trasformazione del pubblico « di massa » in pubblico « di cultura ». Questi tramiti possono essere i più vari, dalle strutture della scolarità a quelle dell'informazione, ma in ogni caso devono includere canali di formazione ed espressione del dissenso e consenso rispetto ad ogni messaggio culturale 4, fino alla possibilità di giungere anche alla creazione culturale (nel senso di indicazione e domanda, non di creazione collettiva) ad iniziativa dell'attuale pubblico di massa. Sempre i11 questo senso un ruolo certamente primario sembra riservato, in prospettiva, alle indagini di sociologia della lettura, che permettono al lettore anonimo un raggruppamento per classi di interessi, di motivazioni, di abitudini e la comunicazione pubblica delle proprie « osservazioni di lettura ». Non solo occorre, come ha ricordato il Direttore dei servizi delle Informazioni e della proprieta letteraria della Presidenza del Consiglio, far giungere con la luce e l'acqua in tutte le zone l'informazione, ma da tutte le zone geografiche e sociologiche occorre trasmettere la risposta, o l'assenza di risposta. Sulla linea autore-libro-lettore e viceversa - oltre alla critica, già ricordata - si colloca istituzionalmente la funzione della libreria; anzi, varie indagini hanno potuto distinguere in concreto questo circuito 3 PIERRE BOURDIEU, Projet créateur et champ intellectuel, comunicazione p,resentata al congresso mondiale di sociologia di Evian, 1966. 4 Un'esperienza nuova in questo senso sarebbero le « Maisons de la culture» istituite recentemente ad opera del ministro Malraux: attualmente otto sono già in funzione, otto in costruzione e molte altre in progetto. 103 ibliotecaGino Bianco
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