Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Franco Scaglia teatro a gestione pubblica e consta di un direttore, o più direttori (in qualche caso il direttore è anche regista stabile), di una compagnia stabile, o semistabile, o di più compagnie stabili. Alla struttura 1 a corrisponde uno strato di popolazione-pubblico èhe si divide in due sottostrati: i privilegiati, coloro che « a teatro ci vanno perché .di lui sanno tutto e lo amano », vale a dire gli abbonati, e gli occasionali. Anche la sede della struttura 1 a è occasionale. Brutti e antiquati teatri. Per eseni ... pio: il Valle di Ro1na che ospita lo .Stabile. Ma progetti per teatri che non siano antiquati ce ne sono: quello di Sacripanti per il teatro dì Sassari. Che naturalmente non ha vinto il concorso. Troppo intelligente per vincere un co·nco·rso. O troppo pericolosamente « modernista ». D'altra parte, forse è giusto che a un teatro di stile e ritmq antiquato corrisponda una sede altrettanto antiquata nel gusto e nella forma. Lo strato-popolazione della struttura 1 a pur considerato nella sua ulteriore suddivisione è falsamente etero·geneo. L'occasionale appartiene sempre alla borghesia. Magari non an,drà alle Prin1e: le Prime che sono, vanto di pelliccia e ignoranz~ del testo rappresentato. L'abbonato è pubblico pigro, abituato alla sua poltrona, consapevole di un certo qual prestigio sociale che gli tocca, cioè che si è conquistato; p·restigio sociale verniciato a fresco di qualche intellettualità~ Struttura 2a: le co•mpagnie di giro. Un elenco preciso non è po,ssibile farlo. Infatti nel corso della stagio,ne si assottigliano; alla partenza erano molte di più, basta un testo che vada male per far crollare il tutto. Così esse sono fluttuanti, durano, non durano, si sciolgono, si riuniscono. Poiché le compagnie di giro no-n sono a gestione pubblica, non hanno, abbonati. In teoria dovrebbe essere il felice sfogo della libera iniziativa e dunque ab·bondanza di testi nuovi, o di ricerca; in pratica quella libera iniziativa si svolge a cercare roba che faccia guadagnare, che vada incontro al gusto del pubblicone, codesto tutto occasionale, occasio·nalità nell'ambito della borghesia, oppure a cercare roba di autori italiani, roba nuova per la sovvenzione go·vernativa. Ma poiché autori italiani che scrivano una commedia solo decente non ce n'è nemmeno uno·, né gio,vane né vec~hio, p•ure quel gioco non funziona più. Alla struttura 2a corrisponde dunque uno strato-popolazione meno privilegiato nel verso dell'intellettualità, ammiratore dell'attore o regista capoco·mico e dei loro « cavalli di battaglia». Struttura 3a: le cantine. Qui si intende un curioso teatro, che si definisce di ricerca, che si definisce indipendente, del quale si scrive da parte di critici autorevoli. Nel caso è Nicola Chiaromonte: « ••• Le cose più interessanti che ho visto a teatro -di recente le ho viste negli stambugi, nelle cantine, dove si è recitato in n1aniera diversa 96 Biblioteca Gino Bianco

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