I Considerazioni intorno al teatro spruzzo di cultura, ma che faccia dimenticare i patimenti della giornata e conduca in lieto spirito verso il riposo e il sonno, dopo. Da qualte tempo dicono che a teatro si va di più. Ma si continua anche ad andare al cinema e anche a cena fuori. Dicono allora da qualche tempo che a teatro si va di più. Però non è cambiato niente. Però nonostante questo andarci di più, questa gente che va a teatro non ha esaltato o innalzato la propria cultura. Perché sarà aumentata di numero, ma in sostanza è sempre ia stessa. Un'élite. Sono gli amici di quelli che prima andavano sempre a teatro, sono gli amici che, invece di vedersi all'uscita, dopo lo spettacolo, ora si vedono dentro, allo spettacolo. ·I tali fanno solo aumentare la confusione nel compilatore di statistiche: il quale, osservando che la gente va di più a teatro, conclude che il teatro, per tanto tempo ignorato, ha finalmente un placido boom: placido poiché si tratta di cultt1ra e non di frigoriferi. Ma che placido boom! Niente affatto. Quelli sono gli amici degli amici, è la stessa robagente; il teatro, che è sempre stato costruito per loro élite, rimane costruito per loro élite. L'élite ha avuto un incremento demografico. Evviva! Il teatro così, pur tra le grida interessate di quell'intellettuale e di quell'altro organizzatore di inchieste e sondaggi, rimane: rigido e non flessibile, pieno di dubbi, carico di incoerenza, opprimente sì da riprodurre nella sua organizzazione e nei suoi spettacoli la struttura opprimente di fuori, noioso, adatto giustappunto alla composizione di un Rito dalla breve durata come tutti i Riti, che lascia scarse immagini e ancor meno scarse sensazioni, che è imprègna to di volontà di non modificazione e che infine sta a tessere e intrecciare una rete non districabile sia intorno a chi lo fa, ed è convinto di mutare qualcosa, sia intorno a chi lo fa, ed è convinto di non mutare proprio niente. Il Rito serale dell'élite si attua in tre differenti strutture a cui questa élite risponde differenziandosi in tre strati di popolazione-pubblico. Struttura 1 a: i teatri stabili. Si trovano a Milano, Torino, Genova, Roma quelli di serie A. Si trovano a Trieste, Bolzano, L'Aquila, Catania quelli di serie B. Ricevono dallo stato una serie di milioni, molti o pochi a seconda dell'angolo visuale: 140 milioni e un'integrazione di 10 milioni, Milano·; 110 milioni e un'integrazione di 10 milioni Genova; 8~ milioni e un'integrazione di 12 milioni Torino; 75 milioni e un'integrazione di 10 milioni Roma; 35 milioni e un'integrazione di 10 milioni Catania; 40 milioni e un'integrazione di 10 milioni Trieste; 25 milioni e un'integraz.ione di 5 milioni Bolzano. Più i contributi delle rispettive province, dei comuni e degli enti locali. La struttura 1 a si definisce 95 Biblioteca Gino Bianco
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